◄ Cronologia delle Brigate rosse
Una storia cominciata all’indomani del Sessantotto che ha insanguinato l’Italia per diciotto anni. Le Brigate rosse sono state la principale e più longeva organizzazione terroristica dei nostri anni di piombo. Pur restando fedeli a una dominante vocazione operaista e mantenendo una certa continuità di azione (per cui qui ci fermiamo al 1988 e non consideriamo per ora le Nuove Brigate rosse), non sono rimaste però sempre le stesse: nel corso del tempo hanno cambiato capi, strategie, obiettivi. In questa cronologia potete trovare i primi attentati, che hanno come teatro la fabbrica, il passaggio alla clandestinità, il salto con il rapimento del giudice Sossi, «prima operazione nazionale progettata dal Fronte della lotta alla controrivoluzione» (dal volantino di rivendicazione), i primi omicidi e la campagna contro i giornalisti. Poi gli anni dal 1978 all’80, quelli della stagione più cruenta, con il sequestro e l’uccisione di Moro, l’assassinio dell’operaio comunista Guido Rossa e la spietata esecuzione di Roberto Peci, fratello del primo pentito delle Br. Ma è proprio nel momento culminante della loro azione che comincia la crisi delle Br: divise sul tragico epilogo del caso Moro, lacerate dalla perdita dei residui consensi nelle classi lavoratrici, sconfitte infine, in larga misura, dalle confessioni dei dissociati. Dal 1974 al 1988 le Brigate rosse hanno rivendicato 86 omicidi [Zavoli 1992]. Renato Curcio, fondatore e primo capo dell’organizzazione, ha calcolato che sono state 911 le persone inquisite per aver fatto parte delle Br, più altre 2-300 riconducibili a gruppi armati che dalle Br si erano staccati.