◄ Le prime della Scala
L’inaugurazione della stagione operistica della Scala il giorno di Sant’Ambrogio è una tradizione relativamente recente nella storia plurisecolare del teatro milanese. Dal 7 dicembre 1951 a oggi le abbiamo ripercorse tutte, queste prime. A partire dalle opere, dagli autori e dai cast che si sono succeduti in locandina, dove – e non è una sorpresa – Verdi è di gran lunga il compositore più presente e il Don Carlo – e questa sì, potrebbe essere una sorpresa – con quattro serate è il titolo più rappresentato in assoluto, mentre spiccano le assenze di opere come Rigoletto, Traviata, Bohème. Tra i direttori si fa sentire il lungo regno alla Scala di Riccardo Muti: suo il primato delle presenze sul podio della prima (qui puoi leggere le statistiche). Ma Sant’Ambrogio alla Scala oltre a essere uno dei principali appuntamenti musicali su scala nazionale, è da sempre anche una vetrina mondana e un utile termometro sociale: “messa cantata” della borghesia milanese, soprattutto all’inizio, e passerella per i nuovi poteri (economici, politici, mediatici). E dal 1968 in avanti un’occasione forte, sotto i suoi riflettori, per la contestazione, di ogni tipo e colore.