Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
C’è questa storia del mig siriano abbattuto dalla contraerea turca, che fa improvvisamente temere un allargamento del conflitto in un’area già esplosiva per conto suo...
• La guerra civile siriana può veramente diventare una guerra mediorientale?
Il conflitto tende già ad allargarsi verso il Libano per via dell’appoggio quasi disperato che le milizie libanesi hezbollah dànno alle truppe governative. Il confine con i turchi è sempre stato caldo. Negli ultimi giorni i ribelli siriani hanno cercato di conquistare il valico di Kasab, provincia di Latakia, essenziale per la solidità delle loro retrovie. Finora a quanto pare non ci sono riusciti, ma la battaglia è costata comunque una trentina di morti. Secondo Ankara, due caccia siriani, impegnati a respingere l’attacco, hanno sconfinato. Uno ha obbedito all’altolà turco, l’altro invece non se n’è dato per inteso ed è stato abbattuto dalla contraerea. Il pilota s’è salvato lanciandosi con il paracadute. Damasco dice che s’è trattato di «un’aggressione flagrante». La Turchia ha ricordato l’approvazione recente di una legge che autorizza a considerare obiettivi legittimi tutti gli aerei che invadono lo spazio nazionale.
• La Turchia s’è sempre schierata con i ribelli.
Sì, l’Iran e gli hezbollah appoggiano Assad, il premier Erdogan ha invece sempre usato gli aggettivi pià violenti per definire il presidente siriano e il suo regime. Dopo di che è anche possibile che l’abbattimento dell’aereo sia una manovra per distrarre l’opinione pubblica, almeno per qualche giorno, dai guai del primo ministro. In questo la politica estera può rivelarsi utilissima.
• I guai di Erdogan non sono finiti con le rivolte di piazza dell’anno scorso?... Come si chiamava la loro piazza delle manifestazioni?
Piazza Taksim. I ribelli della Piazza Taksim non volevano che fossero abbattuti certi alberi per far posto a un cantiere. Da allora il primo ministro Erdogan viene chiamato "Il Sultano". Erdogan, 60 anni compiuti un mese fa, governa la Turchia da undici anni e ha ottenuto in questo lasso di tempo risultati formidabili: Pil e reddito triplicati, l’economia del Paese è diventata la sedicesima del Pianeta, il 60% della popolazione appartiene ormai alla classe media, la società s’è svecchiata, s’è fatta più moderna e aperta, circolano 40 milioni di carte di credito (da noi 36 milioni). Sono arrivati un mucchio di capitali dall’estero, e come spesso in questi casi il debito è esploso (350 miliardi su un Pil di 600), la speculazione edilizia pure. Tutto questo però sembra dimenticato: a dicembre Erdogan ha dovuto sostituire dieci ministri coinvolti in scandali finanziari (tangenti), poi i giornali hanno pubblicato intercettazioni in cui si sente il capo del governo parlare col proprio figlio Bilal e consigliarlo di nascondere tutti i soldi che ci sono in casa (si capisce che si tratta di una trentina di milioni di euro), in un’altra telefonata Erdogan consiglia a Bilal di non accettare i dieci milioni di dollari offerti dalla Som Petrol perché «troppo pochi». Il premier sostiene che queste intercettioni sono false, ha messo la magistratura agli ordini del ministero della Giustizia, ha chiuso Twitter e Facebook e reso inamovibile il suo braccio destro e capo dei servizi segreti, Hadan Fidan.
• Accidenti. Ma non dovevano entrare in Europa? E se si trasformano in una dittatura...
La faccenda dell’ingresso in Europa è in alto mare. Il premier ha effettivamente l’aria di aver perso la testa: ci sono le elezioni amministrative domenica prossima e riguardano anche Istanbul e Ankara. Una sconfitta del partito di Erdogan, Akp (destra moderata, islamismo moderato), potrebbe avere conseguenze inimmaginabili. Erdogan vorrebbe correre alle presidenziali della prossima estate, dove gli si contrapporrebbe l’attuale presidente Gül. Gül ha già dichiarato che la chiusura di Twitter è una sciocchezza e sarà presto revocata. Intanto però si starebbe avvicinando lo scandalo degli scandali.
• Cioè?
Il presidente avrebbe contratto matrimonio sciita con la bella Defne Semyeli, già miss Turchia. Sa che cos’è il matrimonio sciita? Si va dal notaio con la sposa e la si impalma per un tempo limitato, mettiamo 24 ore. In quelle 24 ore... Defne ha smentito, ma la voce popolare giura sull’esistenza di un video, ovviamente a luci rosse, in cui il premier se la spassa con la miss. La signora Emine, moglie del capo del governo, gira, tanto per capirci, con il velo. Erdogan dice che è in atto contro di lui un complotto internazionale, le cui fila sono tirate da Fethullah Gülen, un imam grande pensatore già suo supporter e poi autoesiliatosi in Pennsylvania. Gülen, ricco, potente, padrone di un impero mediatico, determinerebbe la politica turca con una specie di associazione segreta infiltrata ovunque, polizia, magistratura, alti burocrati. Una sorta di massoneria, insomma. Erdogan giura che a lui il sale sulla coda non lo metteranno mai. Vedremo.
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