Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Benché oggi si voti in Sicilia, siamo costretti a occuparci, per il quarto giorno consecutivo, di Silvio Berlusconi. Ieri, il Cav., reso furibondo dalla condanna a quattro anni inflittagli venerdì dal Tribunale di Milano per la faccenda dei fondi neri Mediaset, s’è prima fatto intervistare dal Tg5 e nel pomeriggio ha convocato una conferenza stampa nella Villa Gernetto di sua proprietà (siamo nella valle del Lambro, 350 ettari di bosco ecc.). L’insieme di queste esternazioni fa capire quanto segue:
• L’atteggiamento del premier nei confronti del governo Monti è totalmente cambiato. Per la prima volta da quando ha fatto il famoso passo indietro (sta per scoccare un anno), Berlusconi ha accusato il governo Monti di aver praticato una politica recessiva, caricandoci di tasse e solo per dar retta alla Merkel. Nei prossimi giorni sarà convocato un vertice del partito per decidere se continuare o no ad appoggiare il governo. La frase testuale di Berlusconi su questo punto è la seguente: «Nei prossimi giorni decideremo con i vertici del mio partito se togliere la fiducia al governo o, vista la vicinanza con la fine della legislatura, se lasciargli finire il mandato. Dobbiamo mettere sui diversi piatti della bilancia, da un lato il fatto che le iniziative di governo ci portano a una spirale recessiva e dall’altro il fatto che con la sfiducia al governo si avrebbe una situazione interpretata in una certa maniera dal mondo della finanza». Berlusconi ha accusato poi Monti di non aver fatto le riforme promesse: «Il governo dei tecnici ebbe per nostro preciso invito il compito di cambiare la Costituzione. Ma nessuno di questi cambiamenti è stato presentato. Senza un cambiamento, questo Paese non è governabile: si deve fare la riforma della Costituzione».
• L’idea di Berlusconi è che il primato tedesco in Europa debba finire. E quindi, si presume, su questo farà campagna elettorale. Il Cavaliere s’è tolto un sasso dalla scarpa quando ha ricordato i sorrisetti di Merkel-Sarkozy: «Con quei sorrisi la Merkel e Sarkozy tentarono l’assassinio politico della mia credibilità internazionale. La Germania ha forzato il Consiglio dei capi di governo ad alcune decisioni che io non ho mai condiviso».
• L’Italia è una «magistratocrazia» e Berlusconi intende ridiscendere in campo (parole nostre) per porre fine a questo sopruso «che non ha eguali nel mondo». Si tratta di intaccare l’autonomia assoluta di cui godono i giudici, di separare anche fisicamente i pm e i magistrati giudicanti, «l’avvocato dell’accusa (ex pm) si presenti dal giudice col cappello in mano, così come fa quello della difesa». Sulla sentenza che lo riguarda: «incredibile e intollerabile: io vengo presentato come individuo, nonostante la mia storia, dotato di una particolare capacità naturale a delinquere. Non credo di poter accettare una cosa del genere, credo si sia passato il limite». Le somme che avrebbe sottratto al fisco non arrivano – a suo dire – neanche all’1 per cento delle tasse pagate nel periodo considerato.
• Però non ha intenzione di candidarsi alla presidenza del consiglio o di partecipare alle primarie. Anzi: se decidessi di ricandidarmi, non si farebbero più le primarie. Ha ancora una volta auspicato l’unione dei moderati, un campo di cui fanno certamente parte Casini e Montezemolo.
• Altri elementi, già da campagna elettorale: abrogazione dell’Imu e garanzia che non sarà mai messa una tassa sulla casa, «pilastro sicuro per ogni famiglia».
• Quindi? Il governo cade?
Forse. Ci sono in ballo, come minimo, la legge di stabilità, che il centro-destra ha già sforacchiato, e la riforma elettorale. È possibile anche che Monti anticipi tutti: in fondo le parole di ieri sono state pronunciate dall’attuale capo del più importante partito della maggioranza. Ai tempi della Democrazia Cristiana, un governo cadeva per molto meno. Si aspetta anche di leggere i risultati delle elezioni regionali siciliane, in ballo oggi.
• Che cosa prevedono i sondaggi?
Che vincerà Musumeci, cioè il Pdl. Questo dovrebbe rafforzare Alfano. Alfano desidera che il Cavaliere si faccia da parte, sentenza o non sentenza.
• Già. Non c’è una corrente montiana nel Popolo della Libertà? Questi staranno fermi a vedere Berlusconi che fa crollare tutto?
La conferenza stampa di ieri, in cui il Cavaliere ha sposato le posizioni della Santanché, rende più probabile la scissione del Pdl.
• Reazioni dalla destra?
Finora ha parlato solo Fini. Una dichiarazione dura: «Altro che unione dei moderati nel nome del PPE! Le parole di Berlusconi sono il manifesto politico del populismo antieuropeo e autoritario». Le altre reazioni sono ovvie. Per esempio, Di Pietro: «L’imputato Berlusconi si rassegni…» eccetera.
• A questo punto, il Pdl potrebbe recuperare?
Gli esperti di queste cose dicono di no. Il Paese sarebbe deciso a far vincere la sinistra. Naturalmente, c’è l’incognita Grillo. E c’è l’incognita Renzi, che potrebbe terremotare anche quell’area.
[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 28 ottobre 2012]
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