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 2012  ottobre 26 Venerdì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Mario Monti
Il Ministro degli Interni è Anna Maria Cancellieri
Il Ministro degli Esteri è Giulio Terzi di Sant’Agata
Il Ministro della Giustizia è Paola Severino
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Vittorio Grilli
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Francesco Profumo
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Elsa Fornero
Il Ministro della Difesa è Giampaolo Di Paola
Il Ministro dello Sviluppo economico è Corrado Passera
Il Ministro delle Politiche agricole è Mario Catania
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Corrado Passera
Il Ministro della Salute è Renato Balduzzi
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Lorenzo Ornaghi
Il Ministro dell’ Ambiente è Corrado Clini
Il Ministro degli Affari europei è Enzo Moavero Milanesi (senza portafoglio)
Il Ministro di Affari regionali, turismo e sport è Piero Gnudi (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale è Fabrizio Barca (senza portafoglio)
Il Ministro della Cooperazione internazionale e integrazione è Andrea Riccardi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Semplificazione è Filippo Patroni Griffi (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Dino Piero Giarda (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Jean-Marc Ayrault
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Muhammad Mursi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

L’uscita di scena di Berlusconi tiene banco. L’ex premier è apparso anche su Sky, con l’intenzione forse di creare un ponte ideale col messaggio della discesa in campo di 19 anni fa. Non troppo felicemente, si direbbe: quanto il Berlusconi del 1993 era padrone di sé, calmo e forte allo stesso tempo, tanto il Berlusconi del 2012 è apparso nervoso se non addirittura agitato. Il discorso poi non conteneva nulla di nuovo rispetto al comunicato di ieri: i giovani salveranno il Pdl, la «oalizione di sinistra vuole tornare indietro alle logiche di centralizzazione pianificatrice che hanno prodotto la montagna di debito pubblico», ecc.

C’è un sacco di gente che non ci crede.
Sì, ma credo abbia torto. Berlusconi ha concepito la caduta dopo la cena con Monti dell’altra sera e dopo un drammatico colloquio, immediatamente successivo, con il segretario Alfano. È stato Alfano ad annunciargli che o c’era un passo indietro e una riapertura complessiva dei giochi all’interno del centro-destra o lui stesso sarebbe si sarebbe candidato per la presidenza del Consiglio. Alfano, nel colloquio, ha ripetuto più volte la parola “primarie”. E infatti le “primarie” campeggiano subito all’inizio del comunicato dell’altro ieri e del video discorso di ieri. Diciamo dunque che su questo lato della battaglia, quella all’interno del partito che lui voleva sciogliere e da cui invece è stato sciolto, la caduta di Berlusconi è stato l’esito del più classico dei cambi di vertice: una congiura di colonnelli ha messo il gran capo con le spalle al muro e lo ha costretto a farsi da parte. Quanto a Monti, il Cav sarebbe uscito dalla cena di Palazzo Chigi con la convinzione che l’attuale presidente del Consiglio è il capo ideale del centro-destra. E glielo avrebbe anche detto: «Io non rinuncio all’idea di vederti a capo di uno schieramento di moderati». Comunque, come ha detto lei, c’è un sacco di gente che non ci crede. Per esempio, Prodi: «Aspettate a fare i titoli perché non si sa mai». Idem Bossi, con un giudizio cinico: «Ha un sacco di processi». Cioè, Berlusconi senza più lo scudo di Palazzo Chigi, sarebbe assai più debole e alla mercè degli odiati magistrati.  

Potrebbe effettivamente Monti diventare il capo del centro-destra?
Le rispondo di no con una certa sicurezza. La forza di Monti sta nella sua terzietà, cioè nel suo essere al di sopra delle parti e non identificabile con sicurezza né con questi né con quelli. Resta ciò che ha fatto capire molte volte: è necessario, per un Monti-bis, che lui sia chiamato. Solo così, tentando cioè di dipendere il meno possibile da un partito o da una coalizione di partiti, il presidente del Consiglio potrebbe mantenere una forza sufficiente per cambiare il nostro sistema.  

Come si svolgeranno le primarie del centro-destra?
Ho l’impressione che a destra non si faranno impegolare in una rissa sulle regole come quella del Pd e che eviteranno come la peste l’idea che prima di votare per la Santanché o per Galan (due candidati sicuri) si debba fare una dichiarazione di appartenenza irremovibile come sta tentando di pretendere Bersani. E l’elettore incerto, decisivo quanto mai nella prossima competizione, che vorrebbe avere sia a destra sia a sinistra due candidati autorevoli, intelligenti e con qualche idea? L’atto di fede cieco, come vuole Bersani, appartiene all’era preistorica delle adesioni ideologiche, a Gino Cervi e a don Camillo. Il centro-destra, dovendo andare al voto il 16 dicembre, non avrà neanche il tempo di concepire gabole simili.  

Chi sono i candidati più probabili?
Per ora Alfano, Santanché e Galan, con Alfano favorito per la vittoria finale. Alemanno dice che ha altro da pensare, Formigoni non vuole pronunciarsi adesso. Io guarderei con attenzione il gruppo dei cosiddetti “Formattatori”, giovani sindaci capeggiati dal primo cittadino di Pavia, Alessandro Cattaneo. Cattaneo ha 33 anni, denuncia senza mezzi termini la vecchia nomnklatura del suo partito e i relativi scandali, ha una bella faccia e solo 33 anni. Si chiamano “formattatori” perché il loro slogan è “Formattiamo il Pdl”. “Formattiamo” può essere un modo più moderno per dire “Rottamiamo”. Anche se Cattaneo e i suoi per ora stanno con Alfano.  

Sa che ho pensato? Che le primarie del Pd potrebbero avere l’effetto finale di frantumare il centro.sinistra. Mentre quelle del centro-destra – che oggi appare a pezzi – potrebbero favorirne una riaggregazione.
Potrebbe essere, amico mio, potrebbe essere.
[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 26 ottobre 2012]
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