Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
L’uscita di scena di Berlusconi tiene banco. L’ex premier è apparso anche su Sky, con l’intenzione forse di creare un ponte ideale col messaggio della discesa in campo di 19 anni fa. Non troppo felicemente, si direbbe: quanto il Berlusconi del 1993 era padrone di sé, calmo e forte allo stesso tempo, tanto il Berlusconi del 2012 è apparso nervoso se non addirittura agitato. Il discorso poi non conteneva nulla di nuovo rispetto al comunicato di ieri: i giovani salveranno il Pdl, la «oalizione di sinistra vuole tornare indietro alle logiche di centralizzazione pianificatrice che hanno prodotto la montagna di debito pubblico», ecc.
• C’è un sacco di gente che non ci crede.
Sì, ma credo abbia torto. Berlusconi ha concepito la caduta dopo la cena con Monti dell’altra sera e dopo un drammatico colloquio, immediatamente successivo, con il segretario Alfano. È stato Alfano ad annunciargli che o c’era un passo indietro e una riapertura complessiva dei giochi all’interno del centro-destra o lui stesso sarebbe si sarebbe candidato per la presidenza del Consiglio. Alfano, nel colloquio, ha ripetuto più volte la parola “primarie”. E infatti le “primarie” campeggiano subito all’inizio del comunicato dell’altro ieri e del video discorso di ieri. Diciamo dunque che su questo lato della battaglia, quella all’interno del partito che lui voleva sciogliere e da cui invece è stato sciolto, la caduta di Berlusconi è stato l’esito del più classico dei cambi di vertice: una congiura di colonnelli ha messo il gran capo con le spalle al muro e lo ha costretto a farsi da parte. Quanto a Monti, il Cav sarebbe uscito dalla cena di Palazzo Chigi con la convinzione che l’attuale presidente del Consiglio è il capo ideale del centro-destra. E glielo avrebbe anche detto: «Io non rinuncio all’idea di vederti a capo di uno schieramento di moderati». Comunque, come ha detto lei, c’è un sacco di gente che non ci crede. Per esempio, Prodi: «Aspettate a fare i titoli perché non si sa mai». Idem Bossi, con un giudizio cinico: «Ha un sacco di processi». Cioè, Berlusconi senza più lo scudo di Palazzo Chigi, sarebbe assai più debole e alla mercè degli odiati magistrati.
• Potrebbe effettivamente Monti diventare il capo del centro-destra?
Le rispondo di no con una certa sicurezza. La forza di Monti sta nella sua terzietà, cioè nel suo essere al di sopra delle parti e non identificabile con sicurezza né con questi né con quelli. Resta ciò che ha fatto capire molte volte: è necessario, per un Monti-bis, che lui sia chiamato. Solo così, tentando cioè di dipendere il meno possibile da un partito o da una coalizione di partiti, il presidente del Consiglio potrebbe mantenere una forza sufficiente per cambiare il nostro sistema.
• Come si svolgeranno le primarie del centro-destra?
Ho l’impressione che a destra non si faranno impegolare in una rissa sulle regole come quella del Pd e che eviteranno come la peste l’idea che prima di votare per la Santanché o per Galan (due candidati sicuri) si debba fare una dichiarazione di appartenenza irremovibile come sta tentando di pretendere Bersani. E l’elettore incerto, decisivo quanto mai nella prossima competizione, che vorrebbe avere sia a destra sia a sinistra due candidati autorevoli, intelligenti e con qualche idea? L’atto di fede cieco, come vuole Bersani, appartiene all’era preistorica delle adesioni ideologiche, a Gino Cervi e a don Camillo. Il centro-destra, dovendo andare al voto il 16 dicembre, non avrà neanche il tempo di concepire gabole simili.
• Chi sono i candidati più probabili?
Per ora Alfano, Santanché e Galan, con Alfano favorito per la vittoria finale. Alemanno dice che ha altro da pensare, Formigoni non vuole pronunciarsi adesso. Io guarderei con attenzione il gruppo dei cosiddetti “Formattatori”, giovani sindaci capeggiati dal primo cittadino di Pavia, Alessandro Cattaneo. Cattaneo ha 33 anni, denuncia senza mezzi termini la vecchia nomnklatura del suo partito e i relativi scandali, ha una bella faccia e solo 33 anni. Si chiamano “formattatori” perché il loro slogan è “Formattiamo il Pdl”. “Formattiamo” può essere un modo più moderno per dire “Rottamiamo”. Anche se Cattaneo e i suoi per ora stanno con Alfano.
• Sa che ho pensato? Che le primarie del Pd potrebbero avere l’effetto finale di frantumare il centro.sinistra. Mentre quelle del centro-destra – che oggi appare a pezzi – potrebbero favorirne una riaggregazione.
Potrebbe essere, amico mio, potrebbe essere.
[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 26 ottobre 2012]
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