Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
I numeri dell’ultimo terremoto, praticamente definitivi, sono questi: 17 morti, 15 mila sfollati, 3-400 feriti.
• In totale?
Le vittime delle due giornate in cui il sisma ha devastato l’area ferrarese-parmigiana-modenese-bolognese sono 23. L’ultimo cadavere – un operaio dato per disperso – è stato trovato ieri sotto le macerie di Medolla. La terra ha continuato a tremare anche ieri: una cinquantina di scosse in tutto, la più forte di intensità 3,2 della scala Richter con epicentro tra Camposanto, Cavezzo, Medolla, Mirandola e San Felice sul Panaro. Stefano Gresta, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia: «Non si può escludere che ci siano repliche di magnitudo uguale o superiore a 5 nelle prossime settimane». Gli esperti avevano detto la stessa cosa dopo il terremoto del 20 maggio, e i fatti gli hanno purtroppo dato ragione. Beppe Grillo ha postato sul suo blog un video dove parla Giampaolo Giuliani, il fisico reso celebre all’epoca del terremoto d’Abruzzo e che sostiene di sapere come prevedere le scosse: ha ribadito la sua idea sulla prevedibilità dei terremoti e ha sostenuto che la zona colpita adesso dai nuovi scontri tra placca africana e placca euroasiatica (cioè dal cozzo tra gli Appennini e le Alpi) non era affatto a bassa intensità sismica come pretendono gli esperti.
• Ci sono provvedimenti del governo.
Sì, ieri si è riunito il Consiglio dei ministri, e senza ancora darci una valutazione complessiva dei danni, ha stabilito che sulla benzina si applichi una nuova accisa di due centesimi. È stato anche annunciato che tutti i risparmi generati dalla cosiddetta “spending review”, quella cioè a cui si sta applicando, col ministro Giarda, il consulente Enrico Bondi, potrebbero essere stornati al soccorso delle popolazioni colpite. Questo avrebbe come effetto l’aumento dell’Iva da settembre, dato che questa “spending review” doveva finanziare la rinuncia a intervenire, per il 2012, su questa imposta. I due centesimi di accisa sulla benzina hanno sollevato come sempre polemiche. Di Pietro ha facilmente dichiarato: «È la solita scelta spiccia di chi non si assume la responsabilità di andare ad incidere sugli sprechi» eccetera. Le associazioni dei consumatori hanno nuovamente recitato il loro copione d’occasione: l’aumento della benzina genera un aumento generalizzato sugli altri beni di consumo, dunque produce inflazione dato che l’80 per cento delle merci è trasportato su gomma. Viso delle armi anche da Cgil, Cisl e Uil. Nessuno spiega che cosa si sarebbe dovuto fare per trovare i soldi in ventiquattr’ore. Nessuno dice quello che le statistiche mostrano con chiarezza: questi due centesimi sono forse inutili, dato che l’uso dell’auto, già in calo, si farà ancora meno frequente. Che sotto un altro punto di vista sarebbe una buona notizia.
• Che cosa dicono gli scienziati?
Chiariamo che nessuno, né negli Stati Uniti né in Giappone, è in grado di prevedere nessun terremoto. Però le case e i capannoni industriali vanno evidentemente costruiti in un altro modo, cioè non possono venir giù per un tremito inferiore ai 6 gradi della scala Richter, anche se la zolla morbida che sta sotto la pianura Padana ha moltiplicato gli effetti distruttivi del sisma e ogni sommovimento altera la configurazione sotterranea e può essere foriero di ulteriori cozzi tra placche. La Procura di Modena ha aperto un’inchiesta sui crolli e il suo capo, Vito Zincani, ha rilasciato la seguente dichiarazione: «La politica industriale a livello nazionale sulla costruzione di questi fabbricati è una politica suicida». Il presidente Giorgio Napolitano, in visita a Pordenone, aveva detto, più felpatamente, qualcosa di non dissimile: «Abbiamo il problema di cambiare i comportamenti anche come politiche pubbliche che dal lato della prevenzione sono state gravemente inadeguate». Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, difende gli industriali che hanno costruito capannoni di pasta frolla e dice che queste politiche sono artificiose («La zona non era classificata sismica» e «Non dimentichiamo che sono morti anche degli imprenditori»).
• La parata del 2 giugno si terrà o no? Sono tre miliardi che si potevano destinare ai terremotati o magari ad evitare l’aumento dell’Iva.
Sono due miliardi e mezzo e il governo – come ha fatto sapere con un comunicato – li ha già spesi. Arrivano promesse di una sfilata «sobria» (aggettivo, nella fattispecie, piuttosto misterioso). In rete è cominciata una curiosa esaltazione di Forlani, che era ministro della Difesa all’epoca del terremoto nel Friuli (6 maggio 1976), e che annullò, appunto, la parata. La cancellazione non avvenne però per ragioni economiche, ma per rendere esplicito il sentimento di lutto provocato dalla tragedia. La cosa è curiosa perché Forlani è stato tra i più sbeffeggiati dagli internauti all’epoca di Mani Pulite. Comunque anche questo governo ha deciso di di mettere in calendario una giornata di contrizione: il prossimo 4 giugno sarà, appunto, lutto nazionale. Bandiere a mezz’asta negli edifici pubblici e un minuto di silenzio nelle scuole. Il consiglio dei ministri auspica che commercianti e titolari della programmazione tv si adeguino alla circostanza.
• In rete girano anche ipotesi sull’origine non naturale del terremoto.
Sì, a parte il richiamo ai Maya e alla loro previsione di un 2012 anno da fine del mondo, ci sarebbero gli americani che infilano sotto terra bombe atomiche per trovar meglio il petrolio. Bersaglio finalmente visibile: l’Emilia. La gente certe volte non ha proprio niente da fare.
[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 31 maggio 2012]