Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
La micronotizia di due bombe-molotov lanciate contro la sede livornese di Equitalia diventa una notizia di prima grandezza in questo clima in cui ci sono cittadini che si tolgono la vita per colpa delle tasse e altri cittadini, riuniti in piccoli gruppi e talvolta governati da formazioni politiche, che manifestano, gridano, lanciano uova o bottiglie molotov, procurando danni minimi, ma finendo tuttavia sui giornali, sempre più allarmati. E sono allarmate anche le personalità politiche, naturalmente: a parte la “ferma condanna” di tutti quanti, la Severino (Giustizia) ha dichiarato a SkyTg24 che le tasse bisogna pagarle, che Equitalia non è un nemico, che è anche sbagliato pensare che i suicidi siano solo dovuti allo stress da fisco; la Cancellieri, dal Salone del Libro di Torino, ha aggiunto che chi attacca Equitalia attacca lo Stato, «e lo Stato siamo noi». Il viceministro Grilli: «Io mi scuso in anticipo se alcuni cittadini, come può accadere e non dovrebbe accadere, essendo perfettamente in linea con i propri doveri di cittadini e di contribuenti, sono stati disturbati nella loro attività. Però il processo di lotta all’evasione è una questione di doveri verso lo stato e verso i propri concittadini. Quando parliamo di riuscire a ridurre il peso dello Stato, di ridurre le tasse vogliamo dire che se tutti pagano il dovuto, tutti pagheremo meno tasse».
• Magari non ci sentiamo troppo Stato.
Ed è sbagliato, direi, per quanto male si possa pensare di come l’Italia è governata. Lo Stato siamo effettivamente noi. Il problema è che l’Amministrazione è diventata una giungla di competenze che si paralizzano a vicenda e di diffuse incompetenze… Ma non è di questo che dobbiamo parlare, oggi. Concentriamoci sulla vicenda Equitalia.
• Intanto: che cosa è successo?
A Livorno un gruppetto di sette persone, o forse di tre, è andato alle 4 e mezzo del mattino a tirare due bottiglie molotov attraverso la saracinesca a maglie che chiude l’ingresso della sede di via Indipendenza. Molotov fabbricate con bottiglie di birra. Risultato: una porta annerita, un muro sbreccato. Cioè, niente. Ma il clima politico fa dire al sindaco Cosimi: «Siamo davanti a un salto di qualità non banale. Sarebbe un grave errore sottovalutare». L’altro giorno a Napoli, lungo il corso Meridionale, c’è stata una specie di battaglia, con cassonetti rovesciati a mo’ di barricata, tra un gruppetto di duecento e la polizia: lanci di uova, vernice, sanpietrini, petardi, bottigliette, sacchetti della spazzatura e, dall’altra parte, qualche carica, qualche lacrimogeno. Dodici poliziotti contusi, un ferito tra i dimostranti. Sette manifestanti sono stati identificati, passeranno i loro guai con l’accusa di resistenza, lesioni, aggravate, danneggiamento e blocco stradale. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate della Campania, Enrico Sangermano, ha rilasciato questa dichiarazione: «È un periodo particolare a livello nazionale, l’Agenzia delle Entrate si è messa in discussione senza timori e posso garantire che ha sempre gestito le pratiche che interessano i contribuenti con il massimo equilibrio e la massima cautela, e così continuerà a fare in futuro».
• Che cos’è esattamente Equitalia?
Un’azienda interamente dello Stato che ha il compito di riscuotere le imposte. Con metodi coattivi, se non può in altro modo. Trattiene per sé, e le serve per mantenersi, il 9% di quello che recupera. È assolutamente possibile che, sentendosi investiti di un potere, certi funzionari o certi impiegati di Equitalia si siano innalzati ad atteggiamenti arroganti, si siano abbandonati a prepotenze. Càpita: la nullità che trovandosi dietro uno sportello crede di essere qualcosa, la mosca poggiata sul culo del cavallo convinta che si vada a quella velocità grazie a lei… Detto questo, credo che Agenzia delle Entrate ed Equitalia stiano provvedendo a pretendere dai loro addetti comportamenti civili per una causa che è civile. All’estero chi evade va di corsa in galera. Da noi, molte volte, c’è persino troppa comprensione.
• Mettiamo che un poveraccio – un artigiano, direi, perché i dipendenti non possono sfuggire… - non ce la faccia, magari perché lo Stato non gli salda le fatture… Che deve fare?
Nelle ultimissime dichiarazioni Attilio Befera, che è capo dell’Agenzia delle entrate e di Equitalia, invita a rivolgersi con fiducia al suo personale. I debiti pregressi si possono rateizzare e per il solo fatto di essersi presentati si riacquista il diritto a partecipare alle gare d’appalto. Con questo comportamento ci si garantisce anche una sanzione più lieve o addirittura, certe volte, il perdono totale (relativamente alla sanzione). Con tutto questo, non voglio dire che l’architettura fiscale italiana, e relativa pressione, non siano allucinanti. Ma è un altro discorso.
• Fanno bene i sindaci della Lega a disdire i contratti con Equitalia?
È una buffonata. La legge già prevede che dal 1° gennaio 2013 Equitalia cessi l’attività di riscossione per conto dei comuni. La denuncia dei contratti è un’iniziativa politica dello stesso livello dei ministeri a Monza.
[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 13 maggio 2012]