Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
L’altro giorno Angelino Alfano aveva invitato la Lega «a non lasciare il Nord al centro-sinistra» e ieri i leghisti gli hanno risposto a brutto muso, prima di tutto Bossi («Berlusconi mi fa pena»), poi Calderoli («No, grazie. Alfano non sarà drogato? Sono al governo insieme, la sinistra ce l’hanno portata loro al governo e quello che cercano di nascondere è proprio che sono al governo insieme»), poi Maroni («È il Pdl che a Roma è alleato con il Pd. Inizi a togliere il sostegno a Monti»).
• Racconti bene.
Ieri, nel Palazzetto dello sport di Collegno, si teneva il congresso nazionale della Lega, che era poi il Congresso piemontese, dato che la Lega ha il vizio di chiamare nazionali tutti i suoi congressi. In ogni caso c’era Bossi, che ha detto: «Alle Amministrative la Lega andrà da sola. Meglio soli che male accompagnati. Berlusconi mi fa pena, va a votare il contrario di quello che faceva. Per questo non è possibile fare un accordo per le amministrative». Ignazio La Russa gli ha risposto: «Ce ne faremo una ragione. Noi abbiamo vinto in Lombardia senza la Lega, mentre non ricordo che la Lega abbia vinto in Lombardia senza di noi».
• Quando ci sono le amministrative?
Il 6 e il 7 maggio. Le città del Nord in cui si gioca la partita sono 12: Alessandria, Asti, Como, Monza, Belluno, Verona, Gorizia, Parma, Cuneo, Piacenza, Genova, La Spezia. Le ultime quattro sono governate dal centro-sinistra, le prime otto dal centro-destra. Cioè l’alleanza Pdl-Lega vince al momento 8 a 4. Andando le due formazioni in ordine sparso, non si sa quello che potrà succedere. Di qui l’appello di Alfano di sabato scorso.
• Un appello un po’ strano però, no? Mi pare che una settimana fa Alfano avesse detto che qualsiasi ipotesi di alleanza col Carroccio era morta e sepolta.
Sì. Nel frattempo, però, dai sondaggi sono arrivate notizie sempre più allarmanti. È vero che il Pdl nasconderà la sua sconfitta dietro una quantità di liste civiche. Ma a un certo punto si farà un conto molto semplice: quante città sono finite al centro-sinistra e quante al centro-destra, Lega o Pdl che sia? Benché il centro-sinistra sia a pezzi, il centro-destra, presentandosi diviso, rischia di ribaltare il risultato dell’altra volta, da un 8 a 4 a un 4 a 8 o magari un 1 a 11. Non dico 0 a 12 perché mi pare difficile che Tosi perda Verona.
• Su Tosi, però, c’è un problema.
Tosi, sindaco uscente di Verona, è popolarissimo nella sua città. Ieri ha dato un’intervista a Michele Brambilla della “Stampa” e ha spiegato che i sondaggi dànno una lista a suo nome al 30%, mentre una lista Lega con lui capolista al 20%. «Presentandomi con la Lega potrei anche vincere al primo turno ma non avrei la maggioranza in consiglio comunale e non potrei governare. Con la Lista Tosi, non avrei questi problemi». Tutto giusto, naturalmente, se Bossi ieri non avesse risposto a brutto muso anche a lui: «Se fa una sua lista, Tosi si mette automaticamente fuori dalla Lega. Ma non penso che finirà così, credo che verrà a trattare. Non gli voglio male, ma se si mette a dire cose contrarie al programma della Lega non va bene». In realtà, anche questo punto di frattura maschera lo scontro tra Bossi e Maroni. Tosi è un maroniano di ferro e un successo personale il 6 maggio manderebbe in minoranza – al congresso di giugno – l’attuale segretario della Lega Veneta, Giampaolo Gobbo. Gobbo, in previsione del pericolo, sta tentando di rinviare il congresso. Bossi intanto spara a zero su Tosi. E però in Veneto la situazione non è, parlando in generale, così rosea. La Lega, che nelle ultime regionali è diventato il primo partito col 35,2 per cento, avrebbe perso undici punti nel gradimento degli elettori. Un’impressionante quantità di formazioni concorrenti la circonda: Progetto Nordest, Indipendenza democrazia per Forum dei veneti, Liga Veneta Repubblica, Life, Partito nasional veneto, Lista Venetie per l’autogoverno, I Veneti, Forum dei Veneti, Indipendenza Veneta, Unità Popolare Veneta, Veneto Libero, Par San Marco, Veneto Serenissimo Governo, Raixe Venete, Milizia Veneta, Statop Veneto Nederland.
• La probabilità che il partito si spacchi, quindi, esiste.
All’inizio della nuova avventura all’opposizione, il Carroccio aveva guadagnato, sempre nei sondaggi, un paio di punti. Adesso sarebbe in calo, perché anche gli elettori leghisti si rendono conto che Mario Monti ha comunque riportato lo spread sotto i 300 punti e sta tentando un’opera di pulizia che alla Lega, nei molti anni di governo con Berlusconi, non è riuscita nemmeno lontanamente. Il tentativo di Bossi di rifarsi una verginità dicendo parolacce o sparandole grosse è poi un po’ troppo scoperto. Mi domando come si svilupperanno le lotte interne in quel partito se le elezioni non dovessero andare bene.
• È vero che Bossi vuole ingaggiare Tremonti?
Sì, ma Maroni è contrarissimo. Tremonti sarebbe con difficoltà un numero due dietro a Bossi, figuriamoci un numero tre dietro a Bossi e Maroni.
[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 12 marzo 2012]