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 2008  ottobre 18 Sabato calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Leader dei Popolari Liberali è Carlo Giovanardi
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è George Walker Bush
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Ehud Olmert
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Grande successo ieri sera per l’ultimo film della Disney – con il marchio Pixar - vale a dire Wall-E, storia di un robottino rimasto solo sul nostro pianeta a ripulire la Terra e preso d’amore, a un tratto, per una sinuosa macchinina bianca di nome Eve.

Intanto le domando se ha qualche possibilità di verificarsi sul serio l’eventualità che il film ha messo alla base della sua trama: a un certo punto la Terra sarà ricoperta di rifiuti a un punto tale che gli umani preferiranno andarsene da qualche altra parte e lasciare dei robot a ripulirla.
Il film si svolge nel 2800 e spiega che la razza umana è emigrata da 700 anni. Dunque, secondo quelli della Walt Disney, la situazione si farà insostenibile intorno al 2100. Quello a cui gli sceneggiatori non hanno pensato (o hanno volutamente ignorato) è il destino del mondo una volta che gli uomini se ne saranno andati. Cioè: scompariamo tutti quanti dall’oggi al domani. Che fine fanno, allora, le centrali elettriche, i sotterranei delle metropolitane, gli orologi piazzati sui campanili, insomma quei milioni di automi di cui abbiamo sparpagliato il mondo?

Che fine fanno?
Ci ha scritto su un libro Alan Weisman, uscito la scorsa primavera da Einaudi: Il mondo senza di noi. Partiti per un altro posto gli uomini - oppure scomparsi per qualche ragione senza lasciare eredi -, in due giorni le acque sommergeranno i manufatti, in una settimana le metropolitane si saranno trasformate in canali sottomarini, qualche ora ancora e dalle 400 centrali nucleari del Pianeta prenderanno a uscire fiamme e radiazioni, le esplosioni nei grandi impianti impianti petrolchimici oscureranno il sole... E questo renderebbe difficile la vita anche al nostro Wall-E, che ricarica le proprie batteire grazie all’energia solare. Beh, Weismann pensa che basteranno poche settimane per rendere la Terra del tutto inabitabile d gli uomini. Se gli uomini si allontaneranno, cioè, non potranno più tornare perché il loro vecchio pianeta sarà diventato la patria dei veleni. Sopravviveranno però per sette milioni di anni, a testimonianza della nostra vacuità, i Ritratti dei Presidenti sul Monte Rushmore, riconoscibili non si sa fa chi.

E i rifiuti?
I rifiuti potrebbero in effetti essere all’origine della fine. Gli europei, che nel 1995 producevano ogni anno un sacco da 460 chili a testa, nel 2004 erano arrivati a 520 e nel 2020, tutto restando così com’è, ne accumuleranno per 680 chili. Si tratta di una massa di 340 milioni di tonnellate l’anno. Se la schiacciassimo in uno strato di 30 centimetri, copriremmo tutto il Lussemburgo. Lo sa che Goethe racconta dei palermitani del Settecento? Spazzavano i marciapiedi con molta cura e accumulavano i rifiuti in mezzo alla strada. Così gli pareva di aver risolto il problema. Beh, ogni tanto anche noi pensiamo che, togliendo la spazzatura dalla nostra vista, siamo autorizzati a non pensarci più.

La soluzione esiste o no?
Tecnologicamente la soluzione esiste, ci sono persino i robot-spazzini del film, per esempio DustBot che tra un po’ pulirà le strade, anche le più impervie, di Massa, Pontedera, Peccioli (in provincia di Pisa), Bilbao e Orebro, in Svezia. Poi c’è la raccolta differenziata, con cui non intendo annoiarla perché lei sa già benissimo cos’è. Però è interessante notare che ci sono posti, tipo Yokohama, dove la mania di differenziare è arrivata a definire dieci classi, che il cittadino governa seguendo le istruzioni di un libretto di 27 pagine. In questo opuscolo si spiega, per esempio, che il rossetto va nell’inceneritore, mentre il contenitore del rossetto va buttato nel contenitore degli oggetti di metallo o in quello degli oggetti plastica. Prima di liberarsi di una pentola, bisogna misurarla: se ha un diametro inferiore ai 30 centimetri va nel cesto dei rifiuti piccoli, se no in quello dei rifiuti ingombranti. Ma sa che se lei butta via un calzino solo lo deve dare all’inceneritore e se li butta tutti e due li deve consegnare al raccoglitore di abiti usati?

E in questo modo il problema si risolverebbe? Mi sa che ci vuole il dittatore...
Io penso che si tratti di belle idee, ma non riesco a persuadermi che la soluzione stia nella costruzione di un mondo tanto disciplinato. Penso che sia più efficace un governo della produzione che elimini per quanto possibile la produzione dei rifiuti, riadoperando prima di tutto quello che già esiste, eliminando gli imballaggi, rinunciando a una gran parte delle attività minerarie, responsabili di una produzione di rifiuti enorme. Conuiamo a pensarci, per favore, mentre ci distraiamo con Wall-E. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 18/10/2008]

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