Avvenire, 24 aprile 2025
Le Regioni bocciano il Piano pandemico
La pandemia da Covid-19 sembra ormai un lontano ricordo, ma dopo più di cinque anni alcune questioni non sono ancora risolte: tra queste il Piano pandemico. Andrebbe aggiornato, ma dopo un lungo percorso per l’elaborazione della nuova bozza il ministero della Salute e le Regioni non hanno raggiunto un accordo. «Il documento proposto dal ministero» risulta «eccessivamente discorsivo, ridondante e di difficile consultazione», ha osservato la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni in una nota del 18 aprile resa nota ieri. È il commento al Piano strategico-operativo di preparazione e risposta a una pandemia da patogeni a trasmissione respiratoria a maggiore potenziale pandemico 2025-2029, redatto dal Governo. La Commissione ne chiede ora «la revisione e la ristrutturazione», ossia di renderlo «molto più sintetico e schematico per facilitarne la fruizione». Tanti i punti che non tornano alle Regioni. Il Piano, scrivono, «non presenta una catena di comando chiara e definita», ma si limita «a elencare sommariamente i vari possibili attori». Inoltre, «non assume alcun valore decisionale né orientativo per le Regioni, ma rimanda a decisioni successive, non affronta gli aspetti relativi alla gestione della privacy e non propone scenari coerenti e sostenibili con la risposta che il Piano dovrebbe invece proporre». Le Regioni, si legge ancora, chiedono maggiori dettagli sull’utilizzo «del finanziamento soprattutto per l’assunzione di personale al fine di rafforzare le strutture regionali che si occupano della preparedness pandemica». Non solo la Commissione Salute delle Regioni boccia il Piano, ma chiede anche lo stralcio di alcune sue parti e la loro inclusione in un documento successivo che dovrà essere «concordato con le Regioni e approvato con Accordo Stato-Regioni». In particolare, per esempio, vorrebbe «stralciare l’allegato 3 che contiene una elencazione di azioni e disposizioni regionali generiche che devono essere piuttosto sviluppate nel documento attuativo».
Eppure – dal punto di vista di Maria Rosaria Campitiello, capo del Dipartimento prevenzione, ricerca ed emergenze sanitarie del ministero della Salute – il nuovo Piano pandemico «è frutto di un lungo percorso di condivisione anche con i rappresentanti delle Regioni, le cui richieste sono state nella maggior parte recepite nella stesura del documento». E sulla questione dei finanziamenti replica che la legge di Bilancio «stanzia i fondi necessari per l’attuazione del nuovo Piano». Tuttavia, il ministero ha appreso le «nuove sopraggiunte esigenze rappresentate dalla Commissione salute della Conferenza delle Regioni», continua Campitiello, e per questo assicura che «chiederò immediatamente un confronto con la Commissione, confidando che si possa arrivare nel più breve tempo alla chiusura del testo» nell’interesse «della salute pubblica degli italiani».