corriere.it, 23 aprile 2025
Affitti universitari ancora in crescita: a Bologna +73%, Trento +74%, Milano la più cara (714 euro al mese per una stanza)
La ricerca di una casa in affitto in una grande città sta diventando sempre più difficile, ma se si pensa a un contratto di locazione di lunga durata e si punta su una zona anche vicino a una Università si tratta più che altro di una mission impossibile. Le ragioni sono semplici da identificare: per il proprietario di casa affittare a studenti diminuisce radicalmente il rischio di morosità, se poi affitta a stanza con contratti frazionati guadagna di più che locando l’intero appartamento. E infine non va trascurato il fatto che con un contratto tradizionale il canone rimane fermo per otto anni (perlomeno se si opta, come nella stragrande maggioranza dei casi, per la cedolare secca, che impedisce l’adeguamento annuale all’inflazione) mentre il canone per una stanza può essere ritoccato all’insù a ogni nuovo contratto.
Il confronto
Fatte queste premesse, può risultare interessante un’analisi compiuta dal portale immobiliare.it che propone il confronto tra il mercato locativo delle stanze a studenti e quello degli interi appartamenti nelle stesse aree. Il periodo considerato sono gli ultimi quattro anni, da quando cioè, nel 2021, dopo la fase acuta del Covid, gli atenei hanno riaperto in presenza. L’analisi riguarda le città sedi universitarie, suddividendo tra le otto che ospitano i maggiori atenei statali (soglia minima 40mila iscritti) e le altre. Nella lettura dei dati bisogna inoltre considerare che in alcune grandi città l’offerta locativa per gli studenti deve fare i conti anche con una domanda che ha altre esigenze: a Firenze ad esempio quelle dei turisti, a Milano quelle del business eccetera.
La città con i maggiori aumenti è Bologna
Ma veniamo ai dati. La città con i maggiori rincari per i prezzi delle stanze è Bologna con +73% (651 euro/mese), a fronte di una crescita del 30% degli immobili destinati a locazioni tradizionali (che nel capoluogo emiliano costituiscono però un’offerta se non proprio residuale, quasi). Segue Padova, dove una stanza costa oggi ben il 61% in più rispetto al 2021 (508 euro/mese). Nelle locazioni di appartamenti interi ha fatto meglio solo il trilocale, con una crescita del +65%. Segue Firenze, con un aumento del 59% della singola (618 euro/mese): il monolocale si è rivalutato del 38%, mentre il canone medio di bilocali e trilocali è aumentato circa del 50%.
Da Torino e Milano a Palermo
Quarta piazza per Torino, con +56% (483 euro/mese, solo 20 euro meno del canone per un intero monolocale non condiviso); nello stesso arco temporale le diverse tipologie di soluzioni intere sono aumentate tra il 36% e il 41%. Milano è la città più cara con i suoi 714 euro al mese per una stanza. Nello stesso periodo, il bilocale si è rivalutato “solo” del 27%. Usare il termine calmierato per il mercato meneghino è eccessivo, ma evidentemente c’è anche un tema di sostenibilità economica per l’inquilino per cui più che tanto gli affitti non possono salire. A Napoli l’incremento nel quadriennio è stato del 43%, con il costo delle stanze salito a 468 euro/mese, mentre gli aumenti per le abitazioni intere si aggirano attorno al 20%. Una stanza a Roma costa il 41% in più rispetto al primo trimestre del 2021, toccando i 577 euro/mese; mentre il trilocale nella Capitale si ferma al +31%.
A Palermo, il costo medio di un posto letto è aumentato del 29% (278 euro/mese), a fronte del +27% dei bilocali. Infine a Pisa servono 339 euro al mese per una singola con un aumento del 15%, contro il 20% degli appartamenti interi. Per quanto riguarda le altre città sedi universitarie, in tre casi il costo delle stanze ha registrato un incremento superiore al 50%. Si tratta di Trento (549 euro al mese +74%) con una crescita doppia rispetto al costo degli appartamenti. A Venezia l’incremento è stato del 60% (482 euro/mese) mentre a Modena del 54% (593 euro al mese), tre punti meno rispetto all’affitto di alloggi interi. Il minore incremento è quello di Siena, che con 360 euro al mese ha subito un aumento per il costo delle sostanza uguale a quello degli appartamenti