Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  aprile 23 Mercoledì calendario

Il cardinale Pizzaballa e il portiere della figurina introvabile: “Sì, siamo parenti”

Leggendo il suo nome sulla lista dei papabili, il suo nome salta agli occhi. Perché rimanda uno dei miti dell’infanzia, a quegli archetipi di un passato indimenticabile. Inevitabile chiederselo: il cardinale Pierbattista Pizzaballa è parente di Pier Luigi Pizzaballa? Sì, parliamo del portiere dell’Atalanta degli anni Sessanta e settanta passato alla storia per essere una figurina introvabile.
La risposta è sì: i due sono partenti, Pierbattista è il figlio del cugino del portiere. A raccontarlo era stato proprio il cardinale nel 2019: “Sì. Pier Luigi Pizzaballa, il portiere dell’Atalanta, è cugino di mio padre. Anch’io, come tutti, facevo la raccolta delle figurine; e anch’io, come tutti, Pizzaballa non l’ho mai trovato”, disse al Corriere. Ma se del patriarca di Gerusalemme dei Latini ormai si sa tutto, non fosse altro per il ruolo i papabile con cui entrerà al prossimo conclave, vale la pena ricordare chi è l’ex numero uno e la storia della sua figurina.
Chi è Pier Luigi Pizzaballa
Pizzaballa ha collezionato 302 presenze in serie A con Atalanta (due volte) Roma, Verona e Milan. Eppure molti si ricordano di lui soprattutto per l’immagine da attaccare sull’album. Rara, rarissima, introvabile. In particolare quella numero uno della stagione 1963/64. Cosa fosse successo lo ha spiegato lui stesso a Repubblica: “Era vero che, non si sa come, nell’archivio della Panini il mio cartoncino non c’era più e, quando arrivò il momento di ripescare Pizzaballa per metterlo nella pagina dei titolari, dovettero ristamparla, così per un certo periodo risultò introvabile”. Lui però ce l’ha in casa: “Me la regalò un professore di Avellino. Se dovessi andare in crisi economica la metterò all’asta, chissà quanto vale”.