il Fatto Quotidiano, 23 aprile 2025
La Lega ha una costola in Brasile e detesta Tajani: “La legge anti-oriundi è terrorismo”
Dicesi torcida la parte organizzata – e notoriamente non proprio british – del tifo brasiliano. Le migliori pare siano quelle di Flamengo, Corinthians e… Lega per Salvini premier.
Già, perché il Carroccio ha una improbabile quanto attiva roccaforte in Brasile, in questi giorni particolarmente infuriata per il decreto con cui il governo ha approvato una stretta sulle cittadinanze agli oriundi. A guidare la rivolta è l’ex deputato Luis Lorenzato (a sinistra), italo-brasiliano con sangue nobile del Piemonte che ha messo su un gruppo agguerrito. Ce l’hanno soprattutto con Antonio Tajani, nemico giurato dello ius sanguinis perché, dicono loro, deve portare avanti la battaglia per lo ius scholae. Fatto sta che la costola brasiliana della Lega ha accollato al forzista il tradimento verso gli eredi italiani degli emigrati del Novecento. Lorenzato parla di “una politica suicida”, di una decisione “che aumenta la sensazione di abbandono” e che “ignora la forza e l’influenza degli oriundi”. L’ex deputato ne ha parlato anche a Matteo Salvini durante il congresso della Lega a Firenze, un paio di settimane fa. Su Facebook la pagina Vote per la Cidadania Italiana, ritrovo dei leghisti carioca, ogni giorno ci sono post e card contro il ministro degli Esteri.
Da qualche giorno le proteste hanno ripreso vigore perché i leghisti hanno scovato il parere tecnico con cui Stefano Soliman, capo del legislativo della Farnesina, ha presentato il decreto contro i passaporti facili, motivando anche le ragioni di urgenza del provvedimento. Guai a lui: “Il signor Stefano Soliman è solo un funzionario pubblico del ministero degli Esteri, pagato con lo stipendio delle casse pubbliche di tutti i cittadini. Sicuro della sua arroganza e impunità, ha avuto l’audacia di redigere e firmare un documento che genera sfiducia e caos, configurando un vero atto di terrorismo contro la democrazia e lo Stato di diritto”. Terrorismo contro la democrazia.
Lorenzato sta coinvolgendo associazioni, enti, semplici cittadini. Ha lanciato un sondaggio che arriva a paventare “un boicottaggio per il Made in Italy”. La torcida è scatenata. Se lo ricordi Tajani, in caso di missione in Sudamerica.