Il Messaggero, 23 aprile 2025
Papa Francesco e Rolandas Makrickas, chi è il cardinale che gli ha suggerito la tomba a Santa Maria Maggiore. «Avrà il marmo dei suoi avi»
«Sono sicuro che il benefattore che ha pagato la tomba di papa Francesco sarà presente al funerale ma nessuno saprà riconoscerlo. Nemmeno io». Eppure lui, monsignor Rolandas Makrickas, 53 anni, lituano, Arciprete Coadiutore della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, di cose ne sa tantissime. È l’unica persona menzionata nel testamento di Bergoglio e a cui il pontefice ha dato istruzioni dirette per il suo ultimo viaggio terreno. Dalla pietra ligure estratta nei territori da cui provengono i parenti materni del Papa fino alla profonda connessione, di ispirazione gesuita, con la basilica scelta per la sepoltura.
Rolandas Makrickas, chi è l’unico cardinale che Francesco ha nominato nel suo testamento
Perché il pontefice ha scelto proprio lei?
«Tutto è iniziato da un incontro che abbiamo avuto con il Santo Padre a maggio del 2022 quando tra le tante questioni si è posta quella di un intervento alla struttura della cappella Paolina (dove ci sono l’icona della Madonna della salvezza del popolo romano e le tombe dei papi Paolo V e Clemente VIII, ndr). In quella occasione io gli ho detto che visto che veniva così spesso in Basilica, se non pensasse di stabilire qui anche la sua tomba».
E lui cosa ha risposto?
«Mi ha sorriso dicendo che i papi vengono sepolti a San Pietro, ed è finita là. Poi, dopo una settimana mi ha richiamato e mi ha detto queste parole: “La Madonna mi ha detto: È ora che prepari la tua tomba”. E dopo ha aggiunto che era felice perché “la Madonna non si è dimenticata di me”, disse».
E poi cosa è successo?
«Mi ha semplicemente detto: “Trova un posto per la mia tomba perché io voglio essere sepolto in questa basilica e tu sei stato un po’ profeta”. C’è stato l’intervento della Madonna, io non sono il vero protagonista».
Quali sono le istruzioni, come deve essere la tomba?
«Semplice come è stata la sua vita. Gli premeva che fosse umile ed essenziale. Per questo la tomba recherà solo l’iscrizione del suo nome, Franciscus, la sua croce pettorale che portava sia da vescovo che da Papa e che sarà in versione più grande. Altro dettaglio: la sua tomba è fatta di marmo portato apposta dalla Liguria, che è la terra dei suoi avi».
Cosa succederà dopo la cerimonia di San Pietro?
«La processione arriverà qua, insieme ai tantissimi romani e pellegrini. Sarà una grande responsabilità per me allestire tutto il corteo e rispettare le sue ultime volontà».
Il Papa nel suo testamento dice che le spese della tomba saranno coperte con la somma di un benefattore, chi è?
«Anche io non lo conosco. Mi ha solo detto, riguardo ai costi: “C’è una persona che vuole fare questo gesto”. Credo che siamo di fronte a un precedente inedito».
Quale?
«Credo che sia il primo Papa nella storia che si è pagato da solo la tomba, o comunque che ci ha pensato in modo autonomo».
Questo benefattore sarà presente al funerale?
«Non saprei dire, io non so chi è questa persona e se verrà oppure no. Ma penso di sì».
Si stanno formando file importanti fuori dalla basilica di Santa Maria Maggiore, possiamo dare indicazioni a chi verrà a pregare qui?
«La Basilica non è tanto grande, è la più piccola delle quattro basiliche, ecco perché si forma subito la fila. Dico solo che con un po’ di pazienza ognuno potrà entrare e visitare la futura tomba di Papa Francesco».
Chi era Papa Francesco per lei?
«Era un pastore che amava la sua missione di vescovo, di sacerdote che amava profondamente il sacerdozio e le persone, con un’attenzione particolare ai più bisognosi. E che viveva fino in fondo il Vangelo».
Sabato, al funerale, ci sarà Volodymyr Zelensky ma non ci sarà Vladimir Putin. Cosa pensa?
«Per me è difficile dire qualcosa o commentare perché non sono coinvolto nell’organizzazione del funerale. Ma il segnale che diverse personalità del mondo vengano, vogliono venire o seguano i funerali del Papa, significa per me che hanno imparato qualcosa da questo pontificato o che c’è un desiderio di cambiare le cose nel mondo che non sono così semplici e facili attualmente».
Francesco è stato un Papa che si è spinto a baciare i piedi dei potenti, implorandoli di fermare la guerra. Successe in Sud Sudan.
«Sì, ecco, quello è stato il segnale di un approccio molto evangelico. Di uno che per cercare di trovare una strada alla pace si umilia, perché i miracoli succedono quando c’è umiltà».
Come è andata questa mattina la prima congregazione in vista del conclave?
«È stata una prima riunione del collegio cardinalizio, non tutti i cardinali erano presenti. Non sono venuti perché alcuni si trovano ancora in viaggio. Ma abbiamo iniziato perché c’erano decisioni già urgenti da prendere, soprattutto per la cerimonia di traslazione del corpo del Papa da Santa Marta alla Basilica di San Pietro, o sulla data dei funerali. Ogni giorno dovremo procedere con nuove decisioni sempre più importanti».
Lei auspica che sia eletto un papa europeo, asiatico o americano?
«Io mi auguro che dal conclave esca un papa che segua il Vangelo».