repubblica.it, 22 aprile 2025
Usa, dazi fino al 3.500% sui pannelli solari dal Sudest asiatico: “Scudo contro i sussidi cinesi”
Le agenzie del commercio statunitense stanno affilando le armi contro Pechino. Secondo l’International Trade Administration (Ita) la Cina ha sovvenzionato alcune aziende di pannelli solari in Cambogia, Thailandia, Vietnam e Malesia per abbattere i costi di produzione e fare concorrenza sleale agli Stati Uniti. Dopo una indagine dell’Ita durata un anno, sarà l’International trade commission (Itc) a stabilire entro il 2 giugno se i sussidi concessi dal governo cinese hanno avuto un impatto sui loro concorrenti americani e se imporre o meno i dazi doganali previsti dall’Ita.
L’accusa è che gli aiuti abbiano permesso a determinate aziende con sede nei Paesi del Sudest asiatico di tenere i prezzi molto bassi, al di sotto dei costi di produzione, attuando pratiche di concorrenza sleale e dumping sul mercato americano. “Questa è una delle prime indagini in cui il Ministero del Commercio è stato in grado di dimostrare l’esistenza di sovvenzioni transnazionali”, ha spiegato l’agenzia federale.
In media, i dazi doganali proposti vanno dal 34,41% per i pannelli e le celle solari provenienti dalla Malesia al 651,85% per quelli provenienti dalla Cambogia. Ma almeno due aziende cambogiane, Hounen Solar e Solar Long PV-Tech, si sono viste addebitare il 3.521% di dazi doganali – tasse equivalenti a più di 35 volte il prezzo dei loro prodotti.
Le nuove tariffe andranno a colpire circa 12 miliardi di dollari di prodotti importati dagli Stati Uniti nel 2023. Si tratta di misure che andranno ad aggiungersi a quelle già imposte dalla Casa Bianca nella guerra commerciale iniziata lo scorso febbraio. E quindi sul 10% in vigore dal 5 aprile, prima tranche dei dazi reciproci applicata a tutti i Paesi, e sulla restante parte per ora sospesa per 90 giorni. Nel caso del Vietnam, ad esempio, si tratterebbe di dazi doganali aggiuntivi del 38%.