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 2025  aprile 22 Martedì calendario

Olimpiadi: 400 mln in più e metà opere da progettare

Contenuti choc nell’ultimo rendiconto riguardante le opere olimpiche di Milano Cortina 2026.
La spesa per le infrastrutture è improvvisamente cresciuta di oltre 400 milioni di euro, mentre a meno di dieci mesi dall’inizio delle gare il 48 per cento delle opere è ancora in fase di progettazione. I dati non sono il frutto dell’elaborazione dei gruppi ambientalisti che denunciano da tempo le colate di cemento sulle montagne del Nord Italia a causa dei Giochi, ma sono stati inseriti dal ministro Matteo Salvini nell’allegato “Strategie per le infrastrutture” del documento di Finanza pubblica 2025 approvato il 9 aprile dal Consiglio dei ministri.
Il dato più preoccupante è quello del costo delle opere olimpiche, che passa dai 3,4 miliardi di euro indicati nel 2023 dal governo Meloni a quasi 3,9 miliardi di euro. Solo il consuntivo, tra qualche anno, indicherà il costo reale delle Olimpiadi, per il momento si deve prendere atto che la voragine è in aumento.
“Il numero complessivo delle opere è passato da 111 interventi a 94 per un costo complessivo di 3,8 miliardi, di cui l’11 per cento è costituito da 30 interventi per l’evento olimpico, mentre il restante 89 per cento è rappresentato da 64 opere di Legacy”. Queste ultime sono strade, ferrovie, ponti, varianti e viadotti, finanziati quasi totalmente da soldi pubblici. Solo eufemisticamente si possono definire “lasciti” delle Olimpiadi, visto che rientrano nel bilancio dello Stato e non fanno parte del collegamento diretto alle sedi di gara.
Salvini spiega come lo stanziamento effettivo sia di 3,1 miliardi di euro, proveniente da 27 fonti differenti (non solo lo Stato, ma anche province autonome, regioni, comuni…). Per gli impianti sportivi la spesa è di 945 milioni di euro, per le infrastrutture stradali di 1.642 milioni di euro e per le opere ferroviarie di 515 milioni di euro. A questo calcolo vanno aggiunti altri 773 milioni, da trovare nelle pieghe del bilancio statale, se si vogliono ultimare le opere. È così che i costi arrivano alla cifra-monstre di 3 miliardi 875 milioni di euro.
Il ministro fornisce poi un secondo dato allarmante. Se gli interventi sportivi, necessari per le gare, sono in linea con il cronoprogramma, le opere stradali e ferroviarie sono in grande ritardo. “Sono in esecuzione il 38 per cento, in gara il 14 per cento e in progettazione il 48 per cento”.
A dieci mesi dalle Olimpiadi la metà, quindi, sono in una fase precedente all’assegnazione degli appalti o all’apertura dei cantieri.
Com’è possibile che i costi siano cresciuti in modo così vistoso? Una risposta parziale viene dalle tabelle allegate. In particolare per sei opere si registra uno sfasamento del costo indicato finora da Infrastrutture Milano Cortina 2026, il braccio operativo del ministero. La differenza più vistosa è della Variante di Cortina (lotti 1 e 2) che aveva un costo previsto di 535 milioni di euro (di cui 260 non ancora finanziati) e che balza a 657 milioni, con un aumento di 122 milioni, portando così il fabbisogno mancante a 364 milioni di euro. La realizzazione è rimandata al 2030-31, ma l’obiettivo diventa sempre più irraggiungibile. Sempre in Veneto, aumenta la spesa per la Variante di Longarone che passa da 395,9 milioni (totalmente coperti), a 481 milioni di euro, con un incremento di 85 milioni.
In Alto Adige le note dolenti riguardano un collegamento stradale a Dobbiaco (da 20,8 a 50,4 milioni di euro) e la circonvallazione di Perca (da 140,5 a 163,3 milioni di euro). In Lombardia la Variante di Vercurago cresce di 57 milioni (da 253,3 a 310,2 milioni) e la variante di Trescore Entratico (in due lotti) di 45 milioni (da 226,9 a 271,2 milioni).
Se Simico gestisce lavori per 3,9 miliardi, il comitato organizzatore Fondazione Milano Cortina 2026 ha rivisto al rialzo di 100 milioni il proprio budget previsto a pareggio, portandolo a 1,7 miliardi. Il costo complessivo delle Olimpiadi ha così superato i 5 miliardi e mezzo di spesa, ma non è detto che il totalizzatore sia fermo.