Il Messaggero, 22 aprile 2025
Forze Armate, aumenti (tra 100 e i 120 euro netti al mese) per 300 mila militari. Stipendi e indennità: cosa cambia
Si materializzeranno nelle buste paga di giugno gli aumenti previsti dal contratto per il personale delle Forze Armate per il triennio 2022-2024. Il Ccnl, sottoscritto prima di Natale, garantisce a circa 300 mila militari tra i 100 e i 120 euro netti in più al mese. Viaggiano invece su un binario diverso gli arretrati, pari in media a 1.100 euro circa. Questi ultimi dovrebbero essere pagati già alla fine di maggio, con un cedolino straordinario. La firma del contratto per il comparto difesa e sicurezza risale allo scorso dicembre, ma il decreto del presidente della Repubblica che recepisce quanto previsto dagli accordi raggiunti con i sindacati è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale solo venerdì scorso. Le nuove misure che interessano il personale in uniforme entreranno ufficialmente in vigore il 3 maggio. Più nel dettaglio, il decreto prevede un aumento da 183,7 euro a 195,5 euro del cosiddetto punto parametrale, determinando così un aumento medio delle retribuzioni di circa il 6,5 per cento.
Aumenti Forze Armate, gli scatti
Facciamo qualche esempio: grazie al nuovo Ccnl un capitano vedrà il proprio stipendio crescere a giugno di 122 euro netti, mentre un tenente avrà un incremento di 120 euro e un luogotenente di 118 euro.
Un maresciallo ordinario riceverà circa 111 euro in più. Un sergente maggiore ha diritto a 107 euro di aumento. Un sergente a 105 euro. Per i graduati semplici l’asticella si ferma a 101 euro. Per quanto riguarda gli arretrati, a un capitano spettano a maggio 1.250 euro netti, che diventano 1.118 euro per i marescialli ordinari e 1.064 euro per il ruolo di sergente maggiore.
L’asticella si abbassa a 1.040 euro per i graduati semplici. Dagli arretrati dovuti per il 2024 e per i primi mesi del 2025 saranno decurtate le somme corrisposte a titolo di indennità di vacanze contrattuale. Ma il contratto relativo al triennio 2022-2024 introduce anche nuove indennità per mansioni specifiche.
Tra queste rientrano, per esempio, i 50 euro in più al mese per il personale specializzato nel disinnesco di ordigni esplosivi, i 35 euro mensili extra per il personale del genio ferrovieri, l’indennità per i servizi notturni, pari a 18 euro per turno, e quella notturna per attività di addestramento, pari a 12 euro per turno. In arrivo un’indennità di 50 euro al mese anche per i conduttori cinofili e una, pari al 170% dell’indennità operativa di base, per gli operatori di aeromobili a pilotaggio remoto.
A chi lavora nel settore cyber il nuovo Ccnl riconosce poi un aumento del 55% dell’indennità di impiego operativo di base. Stesso discorso per i soccorritori marittimi: nel loro caso l’indennità operativa di base aumenta del 50%.
Sale addirittura del 155% quella per gli equipaggi di volo e gli sperimentatori. Infine, dal 1° gennaio 2024 ai piloti di caccia imbarcati sulle portaerei, con compiti di “flight following” e di ricerca e salvataggio, è riconosciuta un’indennità supplementare mensile pari al 30 per cento dell’indennità di impiego operativo di base.
POLIZIA E CARABINIERI
È arrivato all’inizio di marzo il via libera del Consiglio dei ministri all’accordo sindacale per il comparto difesa e sicurezza relativo al triennio 2022-2024.
Accordo che oltre al personale delle Forze armate interessa anche quello dei corpi di polizia a ordinamento civile (Polizia di Stato e Polizia penitenziaria) e a ordinamento militare (Carabinieri e Guardia di finanza), per un totale di 430 mila lavoratori coinvolti. Il contratto introduce novità di rilievo anche sul piano normativo, rafforzando casistica e tipologie degli istituti di welfare sociale, a partire dall’allargamento delle ipotesi di licenza e congedo solidale. In particolare, il personale militare ora può cedere, in tutto o in parte, ad altri appartenenti alla stessa Forza Armata che per ragioni di salute devono assistere i figli, il coniuge o il convivente di fatto, la licenza ordinaria spettante e non ancora fruita, eccedente le quattro settimane annue, quantificata in venti o ventiquattro giorni nel caso di articolazione dell’orario di lavoro settimanale, rispettivamente, su cinque o sei giorni. Nei prossimi sei mesi saranno poi istituiti organi di verifica della qualità e salubrità dei servizi di mensa e degli spacci.