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 2025  aprile 22 Martedì calendario

Ristorante, gli italiani spendono 96 miliardi

Mangiare fuori casa è sempre più un abitudine consolidata nella vita degli italiani. Ma nonostante l’aumento di spesa nel budget familiare per questa voce, sale il numero dei ristoranti che sono costretti a chiudere i battenti.
L’Osservatorio Ristorazione dell’agenzia RistoratoreTop ha stimato che nel 2024 – parallelamente – si è registrata sia un forte aumento della spesa per mangiare fuori casa (96 miliardi, la più alta dal periodo pre-pandemia) sia il saldo negativo più alto dell’ultimo decennio tra imprese iscritte e cessate presso le Camere di Commercio. In totale sono 19.019, in meno che batte il record precedente registrato nel 2023 ( (-17.693). Per completare lo scenario, va aggiunto che i prezzi sono aumentati in un anno del 6 per cento, che sale al 19 per cento rispetto al 2020.
Sul fronte dei locali chiusi, la situazione peggiore si è registrata a Roma: 495 hanno abbassato la saracinesca. Guardando alle altre città, Bologna ha perso il 3 per cento della sua offerta rispetto al 2023, Milano registra la perdita di 221 ristoranti (-1,2) su 17.711, Torino 103 (-0,8). Discorso opposto nel Mezzogiorno. A Palermo le attività di ristorazione crescono dell’1,4 per cento con 75 nuove attività arrivando a quota 5.546, a Napoli dello 0,3, ovvero con 56 attività in più delle 17.663 attive nel 2023. Segno positivo anche per Firenze, +0,5 per cento, che passa da 5.126 a 5.154.
«Questi dati ci raccontano che mangiare al ristorante sta diventando sempre più un lusso per la maggior parte degli italiani e non passerà molto tempo prima che cambino frequenza e abitudini di consumo anche per la fetta di utenza altospendente che sta tenendo in piedi il settore», spiega Lorenzo Ferrari, presidente dell’Osservatorio Ristorazione e ad di RistoratoreTop. Il quale segnala che nelle città si registrano «la crescita delle dark kitchen come braccio operativo di numerosi brand virtuali; l’orientamento verso l’apertura di locali “scalabili”, trasformabili in catene; e l’apertura di ristoranti nati per cavalcare l’hype da novità e durare non più di tre anni».