Il Messaggero, 20 aprile 2025
Bob Sinclar: «Oggi i dischi sono fatti con l’intelligenza artificiale e mancano idee, il pop anni ’80 è meglio»
Bob Sinclar risponde al telefono in italiano. Del resto, con il nostro Paese il 55enne dj francese, tra i più popolari della sua generazione, oltre 2 miliardi di stream su Spotify a livello mondiale grazie a hit come World Hold On, Love Generation e Rock This Party, ha un feeling speciale sin da quando nel 2011 remixò A far l’amore comincia tu di Raffaella Carrà: regalò una seconda vita alla hit del 1976, inclusa anche da Paolo Sorrentino nella colonna sonora del film premiato all’Oscar La grande bellezza (risuonava in una scena ambientata nel bel pezzo di un party “cafonal” su una terrazza romana). «Ma in realtà conosco poche parole della vostra lingua: tutto a posto, le mani al cielo. Stop», ammette subito. Dopo aver remixato nel 2023 Ti sento dei Matia Bazar, Christophe Le Friant – questo il vero nome del dj: sapevate che quello d’arte fosse un omaggio al personaggio interpretato da Jean-Paul Belmondo nel film Come si distrugge la reputazione del più grande agente segreto del mondo di Philippe de Broca, 1973? – ha deciso di rivisitare a modo suo un’altra iconica hit del pop europeo degli Anni ’80 come Cruel Summer delle Bananarama.
Ha intitolato la nuova versione in salsa house, appena uscita, Cruel Summer (Again): rischia di essere uno dei tormentoni della prossima estate. «È nata come un incidente, in studio», spiega. In che senso?
«Mi sono messo a smanettare al pc, ascoltando l’originale del 1983. Quella aveva un ritmo relativamente lento, a 100 bpm. Io l’ho portata a 128, per renderla più ballabile. Mi sembrava interessante, così ho deciso di pubblicarla».
L’ha fatta ascoltare a Keren Woodward, Sara Dallin e Siobhan Fahey, le mitiche Bananarama?
«Sì. Sia loro che i produttori della versione originale hanno approvato l’operazione: del resto, è un modo per tornare a far girare quella hit. Metterà insieme i nostalgici e i ragazzi di nuova generazione pronti a ballarla su TikTok».
Il revival degli Anni ’80 nel pop contemporaneo non rischia di stufare?
«Non so. Io credo che in quel decennio nella musica leggera siano state prodotte grandi canzoni, con melodie fortissime. Il pop degli Anni ’80 non ha eguali. Arrivarono sul mercato i sintetizzatori, le batterie elettroniche: fu una rivoluzione. Non c’era più bisogno di spendere soldi per costosissimi studi di registrazione per fare dischi: potevano nascere in una stanza. Dai Depeche Mode a Kylie Minogue: le produzioni di quel decennio segnarono l’inizio di qualcosa di nuovo. Perché non recuperarle?».
Non c’era solo musica di plastica, quindi?
«Se era musica di plastica quella degli Anni ’80, allora quella di oggi come vogliamo definirla?».
Scelga lei.
«Andiamo, ha capito. Oggi i dischi sono fatti con l’intelligenza artificiale. E le hit nascono con lo stampino. Mancano idee, visioni, contenuti».
"Cruel Summer” è anche il titolo di una canzone di Taylor Swift. Riesce a spiegarsi le ragioni del suo successo?
«Non conosco la sua musica. Non mi tocca per niente. Non mi suscita emozioni come le canzoni di Prince e Michael Jackson».
C’è qualcuno tra gli artisti di nuova generazione che può ambire a quel tipo di longevità?
«No. Ci sono troppi artisti oggi sul mercato. Anche talentuosi. Ma troppi. Così non spicca nessuno. E poi non si costruiscono più le carriere: dev’essere tutto veloce, istantaneo. Una hit, massimo due, poi sparisci».
Sanremo quest’anno lo ha seguito, dopo essere stato ospite della scorsa edizione?
«Onestamente no. Ma ho ascoltato qualcosina. Mi è piaciuta Battito di Fedez. Comunque la musica italiana mi interessa. Geolier è il numero uno».
E di Elodie, che sarà anche al Festival di Cannes come attrice, che mi dice?
«Mmmh. Ne ho sentito parlare. In compenso ho remixato Sinceramente di Annalisa: “Sinceramente quando quando quando” (canta, ndr). Gran pezzo».
All’Eurovision ci sarà anche un dj italiano, Gabry Ponte, che però rappresenterà San Marino. A lei hanno mai proposto di partecipare per la Francia?
«No. Ma non avrebbe senso: quella è una gara canora, che c’entrano i dj?».
Da tifoso dell’Olympique de Marseille è contento o no dei risultati del nostro Roberto De Zerbi, che per dare una scossa allo spogliatoio vorrebbe portare i giocatori in ritiro in Italia fino a fine stagione?
«Penso stia facendo bene come allenatore. La squadra è terza in classifica e al momento siamo qualificati per la prossima Champions League. Marsiglia è una piazza calda: viviamo il calcio come lo vivono i tifosi del Napoli. Aspettiamo e vediamo che succede».