corriere.it, 18 aprile 2025
A New York nasce «Trump Pizza»: il tycoon è il primo presidente Usa ad aprire una pizzeria
Un pizzaiolo, un forno a gas in marmo bianco e un bancone in coordinato su cui poggia una teca dorata. Didascalia a corredo dello scatto: «Dove la tradizione di New York incontra l’artigianalità italiana: godetevi la nostra pizza nel forno in muratura». Così gli account social della Trump Tower hanno annunciato nei giorni scorsi il debutto della «Trump Pizza», spazio di ristoro situato all’interno della struttura che ha reso così The Donald il primo presidente americano ad avere mai aperto una pizzeria durante il suo mandato. Lo ha confermato su Substack la curatrice della newsletter Feed Me Emily Sundberg, specificando che l’apertura in questione rientra in un progetto di rinnovamento del Trump Café che ha da poco riaperto al pubblico (come riportato sul sito ufficiale).
Non manca la Pepperoni
Classiche pizze tonde (già tagliate), ma anche panini e bruschette: queste le pietanze mostrate nel post, che ha ricevuto centinaia di commenti. Sotto questo profilo, se alcuni hanno riadattato lo slogan «Make America great again» in «Make pizza great again», altri hanno fatto riferimento alla più stretta attualità: «Quindi se la compro devo anche pagare un dazio?», si è chiesto un utente su Instagram. Sono riconoscibili nella foto dedicata una Margherita con ricotta e pomodorini, una con salsiccia e peperoni e un’americanissima Pepperoni – sì, in questo caso con la doppia p –, ovvero farcita con una sorta di salame piccante simile al chorizo (la sua storia a questo link). Cornicioni di altezza media e generalmente piuttosto biscottati ma soprattutto niente traccia né di ketchup né di ananas, risultati due anni fa tra i dieci «crimini culinari» meno tollerati dagli italiani.
Amante del junk food
A onor di cronaca la passione di Trump per il piatto più amato del nostro Paese non è nuova. Nel 1995, per esempio, pubblicizzò insieme all’allora moglie Ivana una nuova pizza con cornicione ripieno di Pizza Hut addentandone una fetta «dalla parte sbagliata». Nel 2023, invece, a margine di un evento in Florida non trovò nulla di male nell’offrire ai suoi sostenitori uno spicchio che aveva già mangiato per metà. Tuttavia, come riportato da Corey Lewandowski e David Bossie nel libro Let Trump Be Trump, a fargli salire ancora di più l’acquolina in bocca è il cibo dei fast food. Il suo ordine standard da McDonalds? Due Big Mac, due Filet-O-Fish e un frappè al cioccolato. L’approccio del tycoon d’altronde è chiaro: «Un giorno leggi uno studio che dice che non puoi mangiare un cibo, mentre un altro giorno leggi il contrario. Quindi mangio ciò che mi piace». Medici e nutrizionisti, ovviamente, ne avrebbero da ridire.