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 2025  aprile 18 Venerdì calendario

"In Ossola non ce n’è uno sano per fare il padrino". Polemica sulla frase del vescovo Brambilla

«In Ossola non ne hanno uno sano per fare il padrino: perché o uno è storto, o è irregolare, o divorziato, o separato o trimaritato: immaginate chi può farlo». Parole forti, a molti apparse fuori luogo e che tanto stanno facendo discutere quelle pronunciate dal vescovo di Novara Franco Giulio Brambilla. Le ha dette durante una conferenza a Casale Monferrato durante un incontro organizzato dalla locale diocesi per il 1700° anniversario del concilio di Nicea.
Era il 10 aprile e tutto, forse, sarebbe rimasto in quella chiesa monferrina se online non fosse stato pubblicato il video integrale della conferenza. Ascoltate in Ossola, le parole sono state un pugno nello stomaco considerando che la realtà delle famiglie a Domodossola non è così «peggiore» rispetto a tante altre da essere citata come esempio negativo.
Brambilla, a metà tra il pastore d’anime e il docente di teologia, affrontando il tema della difficoltà a trovare persone «in regola» per fare i padrini si è lanciato – fonti vicine a lui dicono «infervorato da un tema a cui tiene e che affronta sempre con molta passione» – in un esempio che si è rivelato un boomerang. Il video ha iniziato a girare tra le chat e poi sui social fino a diventare virale creando indignazione e critiche. «Fieri di essere ossolani» è il messaggio che gira.
Le scuse di Brambilla
Mercoledì il vescovo ha mandato via WhatsApp a tutti i preti della diocesi, invitandoli a diffonderla, una nota in cui chiede scusa. «Ho appreso con dispiacere – scrive Brambilla -come le mie parole siano state considerate un’offesa da parte di alcune persone della nostra cara Ossola. In nessun modo voleva essere un’offesa per la gente e le famiglie dell’Ossola, alle quali chiedo scusa e manifesto tutta la mia stima e il rispetto».
Di quelle frasi il vescovo prova a dare una spiegazione: «Il riferimento all’Ossola era solo un esempio di una situazione, che ricorre anche in altre parti della nostra diocesi e dell’Italia – ha scritto -. E così spiegando la fatica di trovare figure per il ruolo di padrini ricordavo le difficoltà segnalate da molti parroci, sin dalla mia prima visita pastorale nel Vicariato dell’Ossola».