il Fatto Quotidiano, 18 aprile 2025
ComoLake, istituzioni a gettone. Se paghi vai dal sottosegretario Alessio Butti
Nasce il Tinder della politica: scrollando un’App, e pagando da 30 a 60 mila euro, si potrà prenotare l’incontro one to one con un sottosegretario, un funzionario pubblico o un presidente di Regione, tutti à la carte. Benedetta digitalizzazione. Sempre pagando, si potrà ad esempio incontrare il Dipartimento della Trasformazione Digitale, quello che sta sotto l’ombrello della presidenza del Consiglio dei ministri e che – per capirci – gestisce sei miliardi di fondi Pnrr da far piovere su Regioni, Comuni, ospedali e scuole. Ma anche trovarti faccia a faccia “con Assessori e Dirigenti delle Regioni, competenti nelle materie di Innovazione e Trasformazione Digitale nei diversi settori di attività”. È la prima volta che qualcuno mette una tariffa per un incontro istituzionale, spingendo esplicitamente l’Italia nella nuova frontiera del Business to Government. Manca soltanto un codice Ateco per l’emissione della fattura, ma se è arrivato per il commercio di servizi legati al sesso, allora tutto è possibile.
Si scaldano i motori della “ComoLake2025”, terza edizione dell’evento internazionale sull’economia digitale, evento fortemente voluto e sostenuto dal sottosegretario Alessio Butti, che si terrà a Villa Erba, nel comune di Cernobbio, dal 14 al 17 ottobre. Le principali aziende pubbliche e private del settore, non solo in Italia ma in cinque Continenti, stanno già ricevendo in questi giorni la brochure per l’adesione. La raccolta dei “partner” è iniziata ai primi di aprile e terminerà il 30 giugno con la sottoscrizione dei contratti. Il nuovo programma con relatori e ospiti sarà ufficializzato a fine luglio. Nelle precedenti edizioni erano intervenuti il presidente del Senato Ignazio La Russa e i ministri Guido Crosetto, Anna Maria Bernini e Maria Elisabetta Casellati, nonché i ceo delle principali aziende pubbliche italiane.
Il Fatto fece capolino all’evento l’anno scorso, registrando il malessere di grandi aziende che erano state caldamente invitate a partecipare, anche dal Dipartimento, pagando un sacco di soldi per stand che rimanevano però desolatamente deserti, come dimostravano le foto pubblicate allora.
Un articolo del 15 ottobre 2024 aveva poi messo in luce il conflitto di interessi potenziale in capo al sottosegretario Alessio Butti, promotore in pectore del più grande evento di lobbismo pubblico-privato nel settore che deve governare. Per di più in quel di Como, che è anche la sua circoscrizione elettorale. Ne fece le spese il suo braccio destro, Raffaele Barberio, che un mese e mezzo dopo lasciò il suo incarico da 80 mila euro l’anno come “consigliere esperto” di Butti. “Per non dare adito a letture strumentali”, scrisse lui stesso. Il problema però, evidentemente, non era lui.
Infatti oggi ci risiamo, ma con un’edizione ancora più “spinta”. Quattro le novità principali della edizione 2025. La prima è che, anche per sgomberare gli equivoci sul coinvolgimento diretto del Dipartimento per l’Innovazione, gli ideatori dell’evento si appoggiano a una Fondazione Innovazione Digitale ETS che ha sede a Firenze. La seconda è che la tariffa minima passa da 15 mila a 20 mila euro. La terza è che ComoLake apre a un pubblico “selezionato” nella giornata finale del 17 ottobre, allo scopo di ovviare almeno in parte alla cattiva pubblicità degli stand vuoti e giustificare la spesa dei partner. Ma la più clamorosa è la quarta: per la prima volta, le aziende paganti che aderiscono potranno prenotare incontri one to one con il Dipartimento, che vuol dire poi Alessio Butti, e con “dirigenti di Società e Istituti Pubblici” nei diversi settori di attività: “Sanità, Energia, Mobilità e Trasporti, Infrastrutture, Cybersecurity, Telecomunicazioni & Cloud Computing, Sistemi di Pagamento, ecc.”.
Il flyer dell’evento che gira tra le aziende invitate lo dice proprio espressamente, nero su bianco, esplicitando che gli incontri saranno di “massimo mezz’ora”.
I pacchetti di partnership sono tre. Il primo è “official” da 20 mila euro, il quale però non dà diritto di partecipare seduti al tavolo dei relatori e di parlare dal palco, e ha solo quattro posti riservati al giorno e due ospiti. Ma soprattutto non ha il servizio di “supporto per incontri one to one con istituzioni e aziende” che invece è garantito con le formule “Premium” da 30 mila euro e “Main” da 60 mila. Solo l’ultimo pacchetto dà la “Speaking Opportunity” cioè di parlare e partecipare a tutti gli eventi. Insomma, se paghi il massimo ottieni il massimo, compresa l’opportunità di incontrare quelli che contano.
Ricevendo la presentazione con la proposta alcune grandi aziende pubbliche hanno notato la cosa e alzato più d’un ciglio. “In effetti siamo rimasti un po’ perplessi”, racconta un responsabile dell’ufficio eventi di una Spa pubblica. “Ci siamo un attimo soffermati sulla cosa, messa così in effetti sembra un commercio di relazioni, e un personaggio pubblico non dovrebbe vendere la propria capacità di influenza. Detto fuori dai denti, non esiste che paghi 30 mila euro e incontri un assessore”. Avremmo voluto chiederlo al vero stratega dell’evento, il sottosegretario Butti. Risposta: “Non saprei cosa dirle, dovrebbe cortesemente chiamare Micromegas. Buona serata”.
E allora chiamiamo Erminio Fragrassa, fondatore e presidente dell’agenzia Micromegas che da 30 anni organizza grandi eventi tra i quali appunto ComoLake. “Quella brochure è scritta male ma è vero che realizzeremo un’App per facilitare gli incontri tra i partner e le istituzioni, ovvero che agevolerà le relazioni”. E come funzionerà? “Il soggetto istituzionale potrà vedere dai batch degli accessi chi sono le persone presenti e chi gli richiede l’incontro. Sarà poi lui a stabilire se quell’incontro si farà, dove, come e quando. Il soggetto istituzionale e il partner che attraverso la piattaforma decidono di incontrarsi avranno naturalmente la facoltà di non rendere pubblica la cosa sull’App. Noi, per motivi di privacy, non possiamo veicolare il dato”. Fragrassa precisa che l’opportunità degli incontri “è stata richiesta proprio dai partner. “Perché, insomma, è evidente il motivo…”.