corriere.it, 17 aprile 2025
Nuovo stupro a Mestre: donna sequestrata e violentata dal branco in pieno giorno
È stata sequestrata e violentata, da più uomini, in pieno centro a Mestre, nell’ex palazzina Telecom tra via Carducci e piazzale Donatori di Sangue. Vittima una donna di 32 anni, italiana. È successo ieri, 16 aprile, verso mezzogiorno: la giovane è stata trovata senza vestiti in via Meucci. Immediati i soccorsi: un’ambulanza del Suem 118 ha portato la trentaduenne in stato di choc al Pronto soccorso dell’ospedale dell’Angelo.
Le indagini
Carabinieri e polizia locale, attraverso alcune testimonianze, sono riusciti ad identificare uno dei presunti responsabile della brutale violenza subita dalla donna. Secondo le prime ricostruzioni, gli uomini coinvolti sarebbero più di uno. Le indagini proseguono e al momento è stato fermato – inizialmente in custodia, per il tempo necessario a trovare i riscontri adatti a fermarlo – un quarantenne di nazionalità tunisina. Alcune ore dopo, attraverso le immagini della videosorveglianza (l’area centralissima di Mestre è sotto il controllo di telecamere pubbliche e private) e le analisi di laboratorio, sarebbero emerse evidenze tali da far disporre non solo l’arresto anche l’accompagnamento in carcere dell’uomo.
Ricovero in ospedale
Sono i primi risultati di un’indagine che, ancora una volta in nemmeno una settimana dopo la vicenda drammatica della violenza sessuale sulla ragazzina di 11 anni nel quartiere di viale San Marco, hanno portato carabinieri e polizia locale sulle tracce di una persona accusata di stupro. La trentaduenne, di cittadinanza italiana, soccorsa ieri in centro a Mestre è stata trasferita all’ospedale dove qui, insieme alle cure del caso, i sanitari hanno proceduto con gli accertamenti per verificare l’ipotesi che avesse subito una violenza di gruppo con più persone coinvolte. E dai riscontri medici, l’aggressione sessuale è stata confermata: la donna, sotto choc per quanto è stata costretta a subire, è stata ricoverata.
Il luogo dove è avvenuto il sequestro e, poi, lo stupro è da anni sotto i riflettori perché, abbandonato, è diventato rifugio di senza fissa dimora e di sbandati. Nell’ambito del progetto «Oculus», di messa cioè in sicurezza di immobili abbandonati, la polizia locale ha provveduto più volte allo sgombero dell’edificio murando tra l’altro le entrate. Ma l’occupazione abusiva è continuata. Con commercianti e abitanti della zona a chiedere interventi contro un «buco nero» nel cuore della città, a pochi passi da corte e calle Legrenzi, dal museo M9 e dalla biblioteca Vez. Per l’ex Telecom esistono progetti di recupero: in un primo momento è stata ipotizzata la trasformazione in hotel, quindi in studentato. Ora però è emersa l’ipotesi che Ca’ Foscari si insedi con nuove aule universitarie con l’idea appunto si sottrarre quegli spazi al degrado. Lì vicino si è anche svuotata quella che era la sede delle poste centrali della terraferma.