Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  aprile 17 Giovedì calendario

La Casa Bianca ha 132 stanze, 35 bagni, 6 livelli,...

È una meravigliosa trappola. Compare sulla Pennsylvania Avenue, immacolata, con il suo immenso prato verde, l’hai vista mille volte nei film, riempie le pagine della letteratura e dei libri di storia. È esattamente come la immaginavi, solo che tutto diventa più grande e nello stesso tempo più piccolo, raccolto, ovattato. La carovana d’auto accede all’ala della West Wing, tutto accade rapidamente, il secret service ha già i nomi degli ospiti, raccoglie i telefoni che vanno sotto custodia, il grande momento può cominciare.
La Casa Bianca ha questo nome dal 1901, fu battezzata così dal presidente Theodore Roosevelt, quella che sembra una discreta villa appoggiata sull’erba di Washington in realtà ha 132 stanze, 35 bagni, 6 livelli, 412 porte, 147 finestre, 28 caminetti, 8 scale e 3 ascensori. Ha una cucina capace di servire i pasti a cena per 140 ospiti. Fu incendiata dagli inglesi, ricostruita, sempre rinnovata. E Trump ci ha messo del suo, naturalmente, agghindandola di particolari d’oro, tutto luccica con Donald, il metallo prezioso è la sua idea fissa, basta vedere la Trump Tower a New York. Un vertice con Donald è un viaggio in una terra senza mappe, la sua fama lo precede in tv, Trump è nato sugli schermi di The Apprentice, è prima “celebrity” e poi politico. Il presidente in privato è amabile, cordiale, scherza e ha un potere seduttivo che hanno scoperto anche i suoi nemici più accaniti (chiedere a Bill Maher per i dettagli, ne è rimasto stregato), ma quando si accende la telecamera… diventa un’altra persona, scatta nella modalità “you are fired”, sei licenziato.
Non è possibile compararlo con Joe Biden, Trump non solo è un’altra persona ma è un politico che usa armi retoriche non convenzionali. Non è la prima volta di Giorgia Meloni alla Casa Bianca e questo non è un dettaglio, conosce la scena, quel teatro non gli apparirà come un esordio tra i grandi, e il suo carattere è quello di una professionista della politica, attenta alle sfumature psicologiche, esattamente quello che serve con Trump, per anticiparlo, avvicinarlo, tenerlo a distanza quando serve. Prima dell’incontro, potrebbe esserci un momento di attesa, per la West Wing si va dritti nella Lobby Entrance e da qui nella Roosevelt Room, dove si attende di entrare nello Studio Ovale. In quel piano della Casa Bianca c’è il team di uomini e donne che guida la nazione più potente del mondo, c’è l’ufficio del vicepresidente JD Vance, quello del capo di gabinetto, la sala stampa. Qualche minuto di attesa e la segretaria del presidente guida gli ospiti, si apre una porta e si entra nella stanza di tutti i presidenti che hanno fatto la storia. (…)