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 2025  aprile 16 Mercoledì calendario

I custodi di tombe per conto terzi

Una volta era prerogativa della nonna. Specie nei paesini, specie in provincia. Quel “giro al cimitero”, fisso, almeno una volta a settimana, quasi sempre il sabato al mattino, meglio se in compagnia, che faceva un po’ Ugo Foscolo (l’importanza del ricordo consolatorio più per chi c’è ancora che per chi se n’è andato) e un po’ atto dovuto: spazzare le tombe, pulire le lapidi, cambiare fiori nei vasi. Era anche una questione di decenza. Ché guai a far appassire i crisantemi (brutto segno, la dimenticanza) e ancor più guai a comprarli di plastica per zompare il problema (segno ancora più brutto perché aveva in sé la componente dello scansafatiche). Poi è arrivata la pandemia e si è stravolto tutto. Si è stravolto anche il nostro rapporto col camposanto: ma in un senso particolare. Nel 2020, e anche nel 2021, di uscire di casa per andare a spendere qualche minuto davanti alla cappella di famiglia non se ne parlava proprio. Non si poteva, non era permesso.
È stato allora che Rossella Mele ha avuto l’intuizione: lei, titolare della Sinis viaggi di Oristano e Terralba, in Sardegna, s’è inventata i turni di pulizie al cimitero. Non per le tombe dei suoi cari, per quelle degli altri.
Con una fava prendeva due piccioni: da un lato occupava quelle giornate lunghissime e sempre uguali di lockdown e dall’altro racimolava qualche soldo (mica tanto, poche decine di euro giusto per rientrare dalle spese e non andare in perdita) sollevando però lo spirito a chi, per le restrizioni anti-Covid, lo stesso non poteva fare.
Da quell’esperienza Mele ha avvitato una vera e propria attività, ha aperto una sua agenzia (“Angeli della memoria”) e oggi, che di virus e varianti non si parla più, lavora ancora. Durante l’emergenza sanitaria «mi è passato in mano il libro Cambiare l’acqua ai fiori (Valérie Perrin, edizioni e/o, 480 pagine, 19 euro: ndr)», racconta Mele sulle pagine del quotidiano locale La nuova Sardegna e lo conferma a Libero, «l’idea è nata così, per portare un gesto di conforto a chi era bloccato a casa e ai loro cari sepolti».
Per svolgere al meglio questo servizio (che come ditta specializzata è un unicum almeno in Italia, ma che a macchia di leopardo si replica su quasi tutto il territorio nazionale grazie a fioristi e serre alla bisogna: tra poco ci arriviamo) Mele ha dovuto richiedere un nuovo codice Ateco relativo alle attività professionali e ha coinvolto «una mia amica esperta di marketing, Anna Mocci, per lo studio di un nome e il logo che riuscisse a trasmettere il messaggio che avevo in testa».
Ha fatto le cose per bene, quest’imprenditrice oristanese la cui società principale resta nel settore dei viaggi e che, oggi, in questo senso, segue per lo più chi si è affidato a lei durante la pandemia: prima ha «svolto un corso da fiorista di primo e di secondo livello», poi si è «informata sui prodotti specifici per la pulizia dei materiali» e, alla fine, ha messo in piedi una ditta che, per lei, è molto di più di un lavoro: «Mi riempiva il cuore in un momento che era difficile anche per me». Lo slogan che campeggia sulla sua pagina Facebook – “Sempre accanto ai tuoi cari” – dice tutto, specialmente sulla sensibilità che un mestiere del genere deve per forza tenere in conto.
Non sono i soli, tuttavia, gli “angeli” sardi a svolgere queste mansioni: (ci siamo arrivati) epperò, nel resto d’Italia, le proposte non sono altrettanto definite. Il servizio di cura e di manutenzione delle tombe (altrui) è più sviluppato al Centro Nord, ma spesso è lasciato alla disponibilità dei fioristi che generalmente si occupano d’altro. Sul sito di “Fiori di luna”, per esempio, che è esattamente ciò che si intuisce dal nome, a Bologna, è sponsorizzato un «servizio di manutenzione dei fiori alle tombe del cimitero della Certosa» attivo «il giovedì e il venerdì di tutte le settimane» con lo scopo di dare «il giusto valore alla dimora cimiteriale die vostri cari estinti» (il costo è di 10 euro).
In questo caso come in altri (a Lucca, a Milano, a Torino, in Veneto) a svolgere le mansioni sono onoranze funebri o fioristi, piccoli gestori che si occupano d’altro. Chi, semmai, ha fatto le cose ancora più in grande sono gli ideatori dell’applicazione “Aldilà app”: un programmino per smartphone grazie al quale è possibile cercare le lapidi su tutti i cimiteri registrati in un click, prenotare (appunto) la pulizia di una tomba o ordinare dei fiori da depositare alla memoria di chi non c’è più. Stando però a distanza. Funziona molto con chi ha i parenti all’estero o con chi ha davvero poco tempo a disposizione: le nonne di una volta, refrattarie alle tecnologie, probabilmente preferiscono il vecchio metodo fai-da-te. Ma il servizio c’è. Tocca stare al passo dei tempi.