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 2025  aprile 16 Mercoledì calendario

«Gli alpini in Russia contro Stalin per la nostra libertà», la gaffe del governatore Cirio. Il Pd: «Parole offensive»

Alla vigilia del 25 aprile scoppia la bufera sul presidente del Piemonte, Alberto Cirio. Il motivo del contendere è la frase pronunciata dal governatore alla presentazione della 96ª adunata degli alpini in programma a Biella dal 9 all’11 maggio: «Un tributo ai tanti alpini che nella campagna di Russia hanno perso la vita per la nostra libertà».
Uno scivolone su una delle pagine più tragiche della storia nazionale – in quella disfatta morirono 85 mila soldati italiani – su cui si leva il coro di condanna dei sindacati e delle opposizioni: «Quella fu una guerra di aggressione».
Attaccano i consiglieri regionali del Pd: «Le parole del governatore sono gravi, sbagliate e offensive, negano la verità storica. Nella campagna di Russia l’Armir subì circa 85 mila perdite tra caduti e dispersi. Furono soldati mandati a morire da un regime criminale, in una aggressione militare che nulla aveva a che fare con la libertà, ma solo con l’ambizione fascista di affiancare Hitler nell’invasione dell’Unione sovietica. Non è la prima volta che Cirio cade in ambiguità di questo genere».
A sinistra è un coro di riprovazione per ciò che il sindacalista della Cub Cosimo Scarinzi definisce «un errore, o una sciocchezza, che però si iscrive in un clima di esaltazione militarista e patriottarda che caratterizza la situazione attuale». La capogruppo di Avs Alice Ravinale sottolinea che «tanti furono gli alpini che combatterono per la nostra libertà, ma lo fecero dopo l’8 settembre 1943, quando decisero di unirsi alla guerra di Liberazione antifascista come partigiani. Cirio onori costoro e non si presti a una propaganda bellicista. Ora più che mai, quell’episodio tragico della nostra storia deve ricordarci la crudele insensatezza della guerra e questo ci aspetteremmo di sentire dai più alti rappresentanti istituzionali». La consigliera Valentina Cera chiede una «doverosa e immediata rettifica della affermazione del presidente Cirio. L’antifascismo è valore fondante della nostra Repubblica e chi rappresenta le Istituzioni democratiche di questo Paese è tenuto a conoscere la Storia e non a tentare di riscriverla».
Caustico il commento della numero uno del M5S in Regione Sarah Disabato: «Se il presidente Cirio ha seguito le lezioni di storia come segue le sedute di Consiglio regionale a Palazzo Lascaris, siamo messi bene… Gli consigliamo un meticoloso ripasso delle vicende della Seconda Guerra Mondiale, onde evitare altre imbarazzanti gaffe in futuro, e chiediamo maggiore rispetto per chi ha perso la vita in battaglia a causa delle scelte scellerate del regime fascista».