corriere.it, 16 aprile 2025
Gianni Boncompagni, l’addio 8 anni fa: la prima moglie svedese, perché finì con Raffaella Carrà, storia dei suoi amori
Dalla sua prima moglie Gianni Boncompagni ebbe le figlie Claudia, Paola e Barbara, ma dopo sette anni la moglie lo lasciò. Il divorzio arrivò nel 1964 e il regista scelse di seguire personalmente la crescita delle sue bambine, che all’epoca avevano 6, 3 e un anno. «Papà era giovanissimo, all’inizio della carriera – raccontava nel 2017 Barbara al Corriere – avrebbe potuto metterci in collegio o affidarci ai nonni paterni. Invece ha voluto occuparsi lui della nostra crescita, giorno per giorno».
Alla fine degli anni Sessanta, in occasione di un’intervista organizzata all’alba in Piazza di Spagna, Gianni Boncompagni incontrò per la prima volta Raffaella Carrà. In seguito tra i due sbocciò l’amore. La madre della showgirl non vedeva di buon occhio la relazione (Boncompagni era più grande di nove anni). Avrebbe preferito una tipologia di uomo completamente diversa per la figlia: «Mia madre voleva io sposassi un medico o un architetto – raccontò la regina della tv italiana nel 2014 – ma che gli raccontavo?».
Negli anni della sua relazione con Gianni Boncompagni Raffaella Carrà – che si trasferì a casa del suo compagno – fece quasi da seconda mamma alle tre figlie del regista: «Per noi è stata un po’ una mamma, quella che ci era mancata – ha rivelato nel 2017 Barbara – Un forte legame con lei, che dura tuttora. Io le stavo sempre alle costole. Seguivo le prove dei suoi spettacoli. Assistevo ammirata al suo trucco e parrucco, la tallonavo quando andava in tournée...casa nostra era un laboratorio di idee». Tra le mura di casa Boncompagni nacquero alcune delle più famose canzoni di Raffaella Carrà come «Tanti auguri», «Fiesta» e «A far l’amore comincia tu».
Dopo dieci anni insieme i frenetici impegni della coppia fecero scoppiare l’idillio. Nonostante la rottura Gianni Boncompagni e Raffaella Carrà hanno sempre conservato un ottimo rapporto, e sono tornati più volte a lavorare insieme in tv. Alla scomparsa di Boncompagni nel 2017 la showgirl disse: «Il sodalizio artistico va bene, sono contenta dei complimenti che gli hanno fatto. Ma io ho potuto vivere con lui e godermi Gianni in casa sua con le sue tre figliole. Mi porterò dietro l’uomo. Gianni se n’è andato piano piano, ha avuto un coraggio da leone, è stato molto sereno. Abbiamo potuto ancora ridere e scherzare, abbracciarlo e dargli tanti bacini fino all’ultimo prima di lasciarlo andare».
Nei primi anni Ottanta fu molto chiacchierata la storia d’amore tra Gianni Boncompagni e Isabella Ferrari. I due si incontrarono sul set del varietà Sotto le stelle di Rete 1 (futura Rai 1): il regista all’epoca aveva 47 anni, Ferrari di anni ne aveva 17. «Era un rapporto equilibrato. È stata una grande fortuna averlo incontrato così giovane, era un po’ padre – ha raccontato l’attrice nel 2023, ospite di Belve -. Io questa differenza di età non l’ho mai sentita come un problema. Cicatrici ne ho diverse, ma quel rapporto con Boncompagni non lo vedo come una cicatrice».
Altra relazione molto chiacchierata di Gianni Boncompagni fu quella con Claudia Gerini negli anni Novanta, anche in questo caso per via della grande differenza d’età. «Capisco che, vista ora e vista da fuori, sembri una relazione scabrosa – diceva nel 2020 l’attrice al settimanale Oggi -. Oggi ci arresterebbero, Gianni me lo diceva spesso: “Siamo due pazzi”. Ma mi creda: nonostante l’enorme differenza di età (18 anni lei, 58 lui ndr), era una relazione alla pari. E non c’era alcun tipo di corruzione, non ho avuto niente in cambio, nulla di materiale». Nel 2021, ospite di Pierluigi Diaco a Ti Sento, Gerini ha detto: «Noi ci siamo conosciuti professionalmente però poi nel tempo è rimasto un grande rapporto d’affetto e non di lavoro (io e Gianni non abbiamo mai lavorato tanto insieme, anche perché io volevo fare il cinema). Nel tempo io ho seguito la mia strada e siamo rimasti sempre molto amici, Gianni mi ha insegnato tantissime cose. I commenti che sono stati fatti sul nostro rapporto non mi interessano».