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 2025  aprile 16 Mercoledì calendario

Estrema destra tirolese, si muove la Digos. Nel mirino la «Junge Aktion», che sui social promette: «Ci riprenderemo l’Alto Adige»

Passamontagna biancorossi come i colori della bandiera tirolese, flessioni, boxe e esercizio fisico. Con un bagno, pare nella Rienza. Una sorta di addestramento paramilitare: sono gli elementi di un video che in queste ore sta facendo molto discutere in Alto Adige, e che è finito nel mirino della Digos di Bolzano. Gli autori sono i componenti del gruppo «Junge Aktion», giovani sudtirolesi considerati vicini agli ambienti dell’estrema destra di lingua tedesca. Il video è stato pubblicato su Instagram accompagnato da una sorta di invito al reclutamento: «Siamo la punta di diamante della gioventù popolare in Alto Adige. Una gioventù che non rinuncerà al proprio Paese. Siamo organizzati, disciplinati e attivi – e ci riprendiamo il nostro Paese! Siete interessati? Allora allenati mentalmente, fisicamente e spiritualmente e diventa parte del nostro movimento. Perché il nostro Paese ha bisogno anche di te!» si legge.
I dettagli sparsi nel video
Nel video, presumibilmente girato in Pusteria, sono celati (ma neanche troppo) alcuni dettagli non secondari: si intravede un adesivo con uno slogan in lingua tedesca contro la legge che vieta attività nazionalsocialiste in Germania, il cosiddetto NS-Verbotsgesetz. In un’altra scena un uomo fa il segno ok con tre dita tese: si tratta presumibilmente del saluto del movimento di suprematisti bianchi, White Power. Dalla questura di Bolzano il riserbo sugli accertamenti in corso è massimo.
Il follow di Anderlan
Tra i follower del gruppo ci sono anche alcuni esponenti in vista della destra altoatesina: molti esponenti degli Schützen, l’associazione che si ispira alle milizie della Contea del Tirolo, compreso l’ex comandante Jürgen Wirth Anderlan. Eletto nel 2023 in Consiglio provinciale e noto per le sue posizioni antisistema, è molto vicino all’estrema destra austriaca: tra le sue amicizie più strette c’è quella con Martin Sellner, teorico della «remigrazione», l’espulsione massiccia di stranieri e di cittadini tedeschi di origini straniere «non assimilate». Ma Anderlan non è l’unico a mostrare apprezzamento: tra i follower anche tantissimi membri dell’estrema destra austriaca e tedesca, spesso identificati dal numero 88 (il saluto spesso associato ai neonazisti perché riprende l’ottava lettera dell’alfabeto, la H di «Heil Hitler»).
La replica del gruppo
Nella mattinata di mercoledì 16 aprile, il gruppo ha risposto con un post su Instagram, dopo che il quotidiano altoatesino di lingua tedesca Tageszeitung aveva ripreso la notizia: «Il quotidiano altoatesino trova “spaventoso” e “pericoloso” che i giovani leggano, pratichino sport, facciano escursioni o nuotino. Per loro, i like provenienti da altri Paesi sono un segno di “rete internazionale”. L’amore per la patria è chiaramente “fanatismo”. L’omicidio di una donna locale da parte di uno straniero non è altro che una nota a margine. Se per loro criticare l’eccessivo turismo, la svendita della patria e l’infiltrazione straniera è “estrema destra”, allora siamo felici di essere “estrema destra”».