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 2025  aprile 16 Mercoledì calendario

Pasqua: colombe più care del 20%, uova a oltre 80 euro al chilo

Sarà una Pasqua dispendiosa e molti italiani se ne sono già accorti facendo la spesa in questi giorni. Uova di cioccolato e soprattutto colombe sono infatti rincarate rispetto al 2024, quando pure il prezzo aveva subito un rialzo. Difficile, se non impossibile, trovare un prodotto che non costi di più. Per il cioccolato non ci sono sorprese. Il rincaro della principale materia prima delle uova, il cacao, infatti aveva già annunciato da tempo ciò che sta avvenendo: uova di cioccolato al +5,4% secondo l’indagine di Altroconsumo con punte del +20% secondo il Centro di formazione e ricerca sui consumi (Crc) e un prezzo al chilo che per alcuni marchi ha raggiunto gli 80 euro. Eppure non è il cacao il principale responsabile del caro-uova, ma ragioni più commerciali e di marketing.
Licenze a peso d’oro
Il cioccolato infatti ha più o meno lo stesso costo (al rialzo, certo), al latte o fondente che sia. Quel che incide di più sul prezzo è la sorpresa che c’è dentro e i costi che le aziende dolciarie sostengono per pagare le licenze di personaggi e gadget super-popolari, in grado di attirare i bambini (e non solo) come api sui fiori di primavera.
Nella sua indagine, Altroconsumo fa alcuni esempi: il prezzo dell’uovo Bauli al latte è di 52,6 euro al chilo, mentre l’uovo Bauli di Masha e orso sale a 73 euro al chilo. La Kinder ha mantenuto invariati i prezzi delle uova da 220 e 320 grammi, mentre quelle da 150 grammi sono rincarate dell’8%, passando da 11,99 a 12,99, certifica l’associazione, che sottolinea come neanche i discount siano esenti da questa corsa. L’uovo Favorina, venduto da Lidl è aumentato del 37,6% e quello Eurospin del 20%.
I consigli per risparmiare:
- Guardare sempre il prezzo al chilo: le uova infatti possono avere diversi formati e non sempre è semplice notare le differenze dallo scaffale;
- Evitare i formati-mignon, quasi sempre super-cari;
- Non lasciarsi incantare da personaggi e confezioni speciali: il prodotto è sempre e comunque un uovo di cioccolata, è il marketing a gonfiare il prezzo oltre ogni ragionevolezza;
- Per chi ama uova di cioccolato e colombe a prescindere dalla loro presenza sulla tavola del pranzo di Pasqua, meglio fare un salto nei punti vendita dopo Pasquetta quando, per liberare spazio negli scaffali, molte catene abbassano i prezzi in modo importante.
Colombe, i prezzi prendono il volo
Ma il vero tema di questa Pasqua 2025 è il prezzo delle colombe. Il rincaro infatti ha superato ogni aspettativa: a fine marzo Federconsumatori aveva stimato un +6% medio. Ma dall’analisi dei prezzi allo scaffale, Altroconsumo ha rilevato un +20%, con un prezzo al chilo di due euro in più. In termini assoluti siamo passati dai 9,98 euro del 2024 ai quasi 12 di oggi.
Per le colombe, il confronto tra prodotti risulta ancora più decisivo perché la forchetta dei prezzi è davvero molto ampia: si va dai 3,99 ai 31,9 al chilo, documenta l’associazione. Il rincaro c’è anche per le colombe speciali (+10%) con un prezzo medio di 14 euro al chilo.
Un consumatore attento dovrebbe guardare come prima cosa il prezzo al chilo, anche perché – come per le uova – anche le colombe possono avere formati diversi, con differenze che è difficile cogliere a occhio nudo. Un esempio è quello di Tre Marie: quella tradizionale da un chilo costa 14 euro, mentre il prezzo di quella al cioccolato e pere (il cui formato è da 880 grammi) sale a 18 euro al chilo.
Va male anche al fai da te
Uova e colombe sono dolci quasi sempre acquistati. Ma c’è anche un’ampia gamma di dolci tradizionali tipici del nostro Paese, che in molte famiglie vengono sfornati nella settimana pasquale.
Certo più a buon mercato di quelli industriali, queste delizie fatte in casa scontano però il rincaro delle materie prime. Del cacao si è detto, tuttavia il Crc sottolinea anche il +19,7% del burro, un ingrediente alla base di molte ricette tipiche regionali, e il +4,4% delle uova (stavolta parliamo di quelle di gallina) onnipresenti a Pasqua anche per realizzare prodotti da forno salati, come il casatiello.