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 2025  aprile 16 Mercoledì calendario

Benzina ai minimi, ma il carrello pesa sempre di più

L’inflazione di marzo 2025 è stata rivista leggermente al ribasso dall’Istat: +1,9% su base annua rispetto al +2,0% stimato in via preliminare. Una correzione minima, che però non basta a dissipare le preoccupazioni legate alla dinamica dei prezzi, ancora fortemente influenzata dalle componenti più volatili del paniere.
A preoccupare non è tanto la correzione al ribasso, quanto l’accelerazione di fondo di alcune voci chiave. Risalgono i prezzi degli energetici non regolamentati, tornati in territorio positivo (+0,7% da -1,9%), e quelli degli alimentari non lavorati (+3,3%). In aumento anche i tabacchi e diversi servizi, tra cui quelli ricreativi e per la cura della persona, che segnano un +3,5% annuo. Resta stabile l’“inflazione di fondo” al netto di energia e alimentari freschi (+1,7%), mentre quella depurata dei soli energetici accelera leggermente (+1,8%). Un segnale che il cuore dell’inflazione non si sta raffreddando quanto ci si potrebbe aspettare, nonostante le rassicurazioni provenienti dai prezzi dei carburanti.
Sul fronte dei consumi quotidiani, si fa sentire l’aumento del cosiddetto “carrello della spesa”: alimentari, prodotti per la cura della casa e della persona crescono su base annua del +2,1%. Un dato che incide direttamente sul potere d’acquisto delle famiglie. Un paradosso, se si guarda ai prezzi dei carburanti, oggi ai minimi da oltre due anni. La benzina self viaggia attorno a 1,73 euro al litro, mentre il diesel è sceso a 1,63 euro, valori che non si vedevano da fine 2022. Ma il raffreddamento dei carburanti non basta, al momento, a contenere le pressioni inflazionistiche provenienti da altri settori. L’inflazione acquisita per il 2025 è già all’1,3% per l’indice generale e all’1,0% per la componente di fondo: un segnale che il cammino verso la stabilità dei prezzi sarà ancora lungo. E, a giudicare dai dati di marzo, tutt’altro che lineare.