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 2025  aprile 16 Mercoledì calendario

In dieci anni morti oltre 3.500 minori nel Mediterraneo sulla rotta verso l’Italia

Circa 3.500 bambine, bambini e adolescenti sono morti o scomparsi nel tentativo di attraversare la rotta migratoria del Mediterraneo centrale verso l’Italia negli ultimi 10 anni, secondo le stime più recenti dell’Unicef. È come se, per un decennio, ogni giorno un bambino avesse perso la vita. Circa sette bambini su dieci affrontano questo viaggio senza un genitore o un tutore legale, il che significa che la maggior parte delle persone minorenni morte o scomparse lungo questa rotta stava viaggiando da sola. I loro viaggi possono essere particolarmente drammatici: secondo i dati raccolti da interviste, oltre la metà delle/dei bambine/i, adolescenti e giovani ha riferito di aver subito violenza fisica, e un terzo di essere stato trattenuto contro la propria volontà.
Molti dei bambini che cercano di attraversare il Mediterraneo centrale, evidenzia l’Unicef, fuggono da guerre, conflitti, violenze e povertà, cause che continuano ad alimentare la migrazione forzata e a spingerli a cercare sicurezza e opportunità altrove. «Dieci anni fa, un naufragio al largo delle coste italiane causò la morte di oltre 1.000 persone e sconvolse l’intera regione – ha dichiarato Regina De Dominicis, direttrice regionale dell’Unicef per l’Europa e l’Asia centrale e coordinatrice speciale per la risposta a rifugiati e migranti in Europa -. I Governi devono proteggere i diritti e il superiore interesse di bambine e bambini, in linea con i loro obblighi previsti dalle leggi nazionali e internazionali». Negli ultimi 10 anni, ricorda l’Unicef, almeno 20.803 persone sono morte o scomparse nel Mediterraneo centrale. Molti naufragi lungo questa pericolosa rotta migratoria dal Nord Africa non lasciano sopravvissuti o non vengono registrati, rendendo il numero reale di morti o dispersi praticamente impossibile da verificare, e probabilmente molto più alto.