Corriere della Sera, 15 aprile 2025
Obama si schiera con Harvard contro Trump: «Ha dato l’esempio, c’è un tentativo di soffocare la libertà»
Nello scontro tra Harvard e l’amministrazione Trump, si inserisce anche l’ex presidente Barack Obama. E si schiera dalla parte dell’ateneo a cui la Casa Bianca vuole tagliare oltre 2 miliardi di dollari di fondi.
Obama ha espresso il suo disappunto su X: «Harvard ha dato l’esempio ad altre istituzioni di istruzione di alto livello, respingendo un tentativo illegittimo e maldestro di soffocare la libertà accademica e adottando misure concrete per garantire che tutti i suoi studenti possano beneficiare di un ambiente di ricerca intellettuale, dibattito rigoroso e rispetto reciproco. Speriamo che altre istituzioni ne seguano l’esempio».
Ieri l’università di Cambridge (Massachusetts) si è formalmente opposta alle richieste dell’amministrazione di procedere con profonde riforme della governance dell’ateneo e delle politiche che regolano le assunzioni dei docenti e le ammissioni degli studenti. Una direttiva incostituzionale, sostiene l’ateneo.
In tutta risposta, la Casa Bianca ha annunciato il congelamento di 2,2 miliardi di dollari in sovvenzioni pluriennali e di 60 milioni di dollari in contratti pluriennali ad Harvard. In una dichiarazione, Andrew Manuel Crespo, professore di diritto dell’Università, ha sottolineato che «il Primo Emendamento non consente ai funzionari governativi di usare il loro potere per mettere a tacere i critici e sopprimere discorsi che non gradiscono. I docenti di Harvard hanno il diritto costituzionale di parlare, insegnare e condurre ricerche senza temere che il governo reagisca alle loro opinioni revocando le sovvenzioni».
Altri atenei sono stati presi di mira dall’amministrazione, con minacce di tagli miliardari ai finanziamenti, per motivi differenti: combattere l’antisemitismo (dopo le numerose proteste legate alla guerra nella Striscia di Gaza), ma anche mettere fine alle politiche «Dei» (Diversità, equità e inclusione) o vietare ad atlete transgender di partecipare a competizioni sportive nelle squadre femminili.
La Columbia (New York), a marzo, ha perso 400 milioni di dollari tra sovvenzioni e contratti. Poi è stato il turno della University of Pennsylvania, a cui sono stati sospesi fondi per 175 milioni di dollari. Sempre a marzo, la Johns Hopkins University (Maryland), uno dei più importanti centri di ricerca scientifica del Paese, ha annunciato il licenziamento di 2.000 persone a causa dei tagli nei finanziamenti federali.
All’inizio di questo mese, l’ex presidente aveva già speso parole critiche nei confronti dell’amministrazione sulla stessa questione. Il 3 aprile, parlando agli studenti dell’Hamilton College (New York), Obama aveva invitato gli studenti e, in generale, le istituzioni universitarie a resistere ai tentativi di violare le loro libertà accademiche: «Le università si devono chiedere: abbiamo davvero violato i nostri valori, il nostro codice, violato la legge in qualche modo? Se non è così, e le stanno solo intimidendo, beh, dovrebbero poter dire: è per queste ragioni che ci sono stati assegnati fondi sostanziosi».
«L’idea di non far parlare una persona che viene nel tuo campus, cercando di zittirlo – aveva aggiunto Obama – beh, non solo è contraria a quello che dovrebbero essere le università. È contraria a quello che dovrebbe essere l’America».