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 2025  aprile 15 Martedì calendario

Francia, notte di rivolte in molte carceri: incendi e spari dopo la stretta sul narcotraffico

Diverse prigioni sono state prese di mira da rivolte in varie città della Francia, fra cui Marsiglia (Bouches-du-Rhône), Valence, Nîmes e Luynes (Indre-et-Loire), Villepinte (Seine-Saint-Denis) e Nanterre (Hauts-de-Seine) e soprattutto a Tolone, con il carcere preso di mira dal fuoco di armi automatiche. Una protesta che secondo le prime indagini appare organizzata e messa in atto in contemporanea in diversi penitenziari. Il ministro della Giustizia, Gérald Darmanin, nel pomeriggio si recherà proprio nel carcere di Tolone per fornire supporto agli agenti. Secondo fonti degli inquirenti, tutto ciò sembra essere coordinato e chiaramente collegato alla strategia anti-narcotrafficanti del ministro degli Interni, Bruno Retailleau.
Secondo un comunicato del sindacato penitenziario FO Justice, «alcuni veicoli sono stati dati alle fiamme, porte di ingresso incendiate e bersagliate con spari di armi da fuoco». Tre veicoli, due di agenti penitenziari, sono stati incendiati nel parcheggio del carcere di Villepinte, a nord di Parigi. Un contenitore di carburante da 5 litri è stato ritrovato sul posto. Le immagini della videosorveglianza hanno consentito di vedere che i due autori dell’azione sono penetrati nel recinto del penitenziario da una collinetta, incendiando ognuno un veicolo. Le fiamme hanno poi raggiunto una terza auto. Altre fonti della polizia dicono che incendi di veicoli, alcuni dei quali erano stati taggati in precedenza con scritte minacciose, sono avvenuti davanti alle prigioni di Nanterre, alle porte di Parigi e Aix-Luynes, nella regione di Marsiglia. Sempre nel sud, 15 colpi di arma da fuoco sono stati sparati contro il portone del penitenziario di Tolone. Ad Aix-en-Provence, davanti al carcere di Luynes, due veicoli sono stati date alle fiamme e colpi di arma da fuoco sono stati sparati contro il portone della sede delle guardie carcerarie.
«Questi atti criminali sono un attacco frontale contro la nostra istituzione, contro la Repubblica e contro gli agenti che la servono quotidianamente – ha denunciato il sindacato, chiedendo alle autorità – una risposta forte, immediata e senza ambiguità». Il segretario di un altro sindacato del settore, Wilfried Fonck, dell’Ufap Unsa Justice, ha chiesto «un’azione coordinata dei ministri della Giustizia e dell’Interno», sottolineando che l’amministrazione penitenziaria “non ha le forze umane per garantire la sicurezza attorno agli edifici 24 ore su 24».