Libero, 15 aprile 2025
Apre il «Centro per gli uomini autori di violenza»
Un centro per gli uomini che vogliono cambiare i loro comportamenti violenti, che si attiva esclusivamente su richiesta dell’interessato.
È la novità che arriva da Bergamo. In via San Martino della Pigrizia 52 ha aperto infatti Cuav, ovvero il «Centro per gli uomini autori di violenza». La gestione è a cura della Psicologia dell’ASST Papa Giovanni XXIII diretta da Maria Simonetta Spada, struttura che fa capo alla Direzione Sociosanitaria. L’obiettivo del centro – spiega l’Asst- «è quello di promuovere un cambiamento negli autori di violenza, a partire dall’assunzione di responsabilità nei comportamenti e dal rispetto nelle relazioni. Gli psicologi favoriscono un ripensamento rispetto ai modelli di genere dominanti, che possono avere una funzione di giustificazione delle condotte violente. Il soggetto che intende aderire ai percorsi potrà acquisire strumenti per la gestione non violenta dei conflitti e per comprendere a fondo le conseguenze della violenza sul ruolo genitoriale. I percorsi offerti possono rappresentare infatti parte di misure alternative alla detenzione o di programmi di reinserimento o recupero di soggetti condannati per reati sessuali o maltrattamento contro familiari o conviventi». Ad indirizzare un uomo al Centro possono essere gli avvocati, prima di un processo o a seguito di condanna con sospensione condizionale della pena (art. 165 del codice penale), i tribunali, le forze dell’ordine o il Ministero della Giustizia, attraverso gli Uffici di esecuzione penale esterna (UEPE), o gli Uffici di servizio sociale per i minorenni. Una prima risposta alla lunga scia di femminicidi. Risale al luglio scorso il delitto, a Terno d’Isola (Bergamo), della povera Sharon Verzeni, 33 anni, accoltellata al torace e alla schiena da Moussa Sangare 31enne di cittadinanza italiana. Nel 2024, in Lombardia si sono verificati diversi femminicidi, distribuiti tra le province di Varese, Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova. Quasi 6.000 donne si sono rivolte ai centri antiviolenza della regione.