Avvenire, 15 aprile 2025
Salute mentale: il Paese sull’orlo del trauma di massa
L’Organizzazione mondiale della sanità ha stimato che il trauma della guerra contro Mosca ha causato problemi di salute mentale tra almeno 9,6 milioni di ucraini, quasi un quarto della popolazione prebellica del Paese. Problema che riguarda non solo i militari ma anche i civili di ogni fascia d’età e di ogni estrazione socioeconomica. Da Ginevra sottolineano che in tre anni di conflitto le richieste di aiuto gestite nei casi più gravi dalle unità territoriali di salute mentale, servizio di assistenza alternativo a quello ospedaliero, sono state più di 80mila. Intervistato dall’agenzia Oles Telyukov, medico dell’ospedale psichiatrico di Poltava, nella regione centrale del Paese, ha sottolineato la portata enorme di una crisi, acuita dalle difficoltà di rifornimento dei farmaci e dalla carenza di professionisti qualificati, che, questa è la sua previsione, «peggiorerà una volta finita la guerra». Le associazioni segnalano che i numeri del disagio mentale causato da violenza e bombardamenti potrebbe essere ancor più ampio perché tanti sono quelli che non riescono ancora neppure a parlare dei traumi subiti. Molti, tra l’altro, potrebbero essere alle prese, dall’estero, con problemi di depressione legati proprio alla lontananza da casa. Secondo gli esperti, così suggerisce un’analisi condotta da ricercatori ucraini, norvegesi e giapponesi, un parte dell’emergenza è riconducibile alle criticità del sistema sanitario ucraino risalenti all’era prima dell’invasione. L’urgenza resta curare le “ferite invisibili” e fare in modo che non si propaghino da una generazione di ucraini all’altra.