corriere.it, 14 aprile 2025
Intervista a Edoardo Franco
Un lungo post pubblicato poco più di una settimana fa su Instagram per annunciare un po’ di distanza dai social e una nuova vita da studente (di cucina), con un tono che sembrava indicare un periodo di difficoltà. Edoardo Franco, 29 anni, vincitore nel 2023 di MasterChef 12, ha iniziato da poche settimane il corso di perfezionamento ai fornelli messo in palio dal talent culinario presso Alma, la scuola internazionale di cucina italiana di Colorno (Parma): «Era il momento di prendermi un po’ di tempo per me dopo due anni a velocità folle», racconta al telefono.
Edoardo, ai social hai affidato delle riflessioni forti: «Mi stavo autodistruggendo. Ho toccato il fondo. Non vedevo un futuro per me». Che è successo? Come stai?
«Sono successe solo cose belle negli ultimi due anni, in realtà. Il post che avete letto non voleva essere negativo, è il mio modo di comunicare con la mia fan base: chi mi segue lo sa, amo raccontare come mi sento. La community è un po’ come il mio psicologo, anche se poi ho una psicologa vera con cui affronto i problemi. Volevo semplicemente spiegare le mie scelte di vita, infatti ho avuto molti commenti positivi. Qualcuno però ha travisato quelle frasi e sono stato fatto passare per quello che si è mangiato tutti i soldi di MasterChef, che si è già bruciato... Non è affatto così: anzi, ho pure risparmiato! Ho solo deciso di rallentare un attimo. Per qualche mese mi dedico allo studio».
Però «autodistruzione», «toccare il fondo», «non vedere un futuro» sono espressioni che lasciano intendere un disagio profondo.
«Volevo solo raccontare, con il mio tono un po’ drammatico – questo è vero – un mio tratto: e cioè il fatto che non mi risparmio, che quando vivo una cosa la vivo al massimo, e quindi mi sono semplicemente stancato molto. Per due anni, dopo la vittoria di MasterChef, non sono stato a casa una sera tra impegni di lavoro, eventi, feste... Sono arrivato, un mese fa, a sentirmi semplicemente sfinito. Mi mancava l’aria. Sono quel tipo di persona che evita di stare a guardarsi troppo dentro, di pensare: mi distraggo per evitarlo, per non stare solo con me stesso. Può fare paura».
Come mai hai paura di guardarti dentro?
«Se sto solo comincio a pensare al futuro, e l’incertezza mi fa paura: mi chiedo cosa arriverà, cosa no, se continuerò a fare quello che faccio. Poi rimugino sul passato e mi viene l’ansia: penso a quando ero piccolo, tendo a idealizzare quei momenti... Vado da una psicologa apposta per affrontare questi temi, e devo dire che in queste settimane in cui sono tornato a scuola sto vivendo una vita routinaria che mi aiuta. Mi alzo alle 6.45, mi faccio la barba perché ci chiedono di essere perfettamente rasati, inizio lezione alle 8, alle 17 finisco, chiamo la mia ragazza, leggo, alle 23.30 vado a letto. Da quando ho cominciato Alma mi stiro la casacca tutte le mattine, ho ricominciato a darmi valore. Negli ultimi tempi non mi facevo la barba anche per settimane, me ne fregavo della mia immagine... Adesso sono costretto a concentrarmi e a vivere il presente».
Prima di MasterChef eri un rider, facevi consegne in bicicletta. Dopo il programma cosa hai fatto esattamente? Come vanno le tue finanze?
«Ho scritto un libro, ho partecipato a tanti eventi e programmi televisivi, ho fatto progetti con le aziende, ricette sui social, lo chef a domicilio. Il talent mi ha spalancato molte porte. Io non ero entrato a MasterChef dicendo “voglio aprirmi un ristorante”, ero entrato con l’idea di cogliere quello che arrivava. Le mie finanze? Non sono ricco, ma certo sto meglio di quando facevo il rider... I 100mila euro del premio li ho messi via: in parte investiti, in parte spesi, una parte la ho ancora. Se trovo una casa che mi piace do l’anticipo e chiedo il mutuo, per il resto faccio le stesse cose che facevo prima, semplicemente con meno problemi. Offro da bere agli amici, mi concedo qualche vacanza e qualche cena, a me piace mangiare. Niente vizi, niente gioco d’azzardo. Vestiti? Outlet e Vinted. Anche perché in questo lavoro hai dei periodi in cui guadagni bene, altri in cui non prendi quasi niente, quindi bisogna dare valore ai soldi».
Hai partecipato all’Isola dei Famosi. Com’è stato? Ti hanno offerto altri programmi ?
«Devo dire che l’Isola dei famosi è stata una bella esperienza, mentre ho rifiutato il Grande Fratello perché a livello umano pensavo non mi potesse dare niente. All’Isola vivi molto la noia, quel programma mi ha costretto a vivere quel confronto con me stesso che tendo a evitare... Sono stato bene: detox dai social, dieta forzata... sono tornato che pesavo 73 chili, ora sono 98».
A proposito, in questi due anni sei cambiato molto anche nell’aspetto fisico.
«Nella vita sono ingrassato e dimagrito spesso. Da bambino ero cicciottello, a MasterChef ero magro perché venivo da 60-80 chilometri al giorno in bicicletta a fare consegne. Il mio peso è molto legato all’attività fisica: ora appunto sono 98 chili, considerando che sono alto 185 centimetri dovrei perderne almeno 20... La fidanzata di un mio amico è nutrizionista, mi ha fatto la dieta ma la devo ancora iniziare. Qui in Alma mi hanno detto che sono in sovrappeso abbondante, ed è vero: sono uno a cui piace mangiare e a cui non piace fare sport. Però devo dire che me la vivo bene, anche se so che non è sano – la body positivity la trovo sbagliata, non si può dire che essere in sovrappeso è bello – mi piaccio. Si fa più problemi mia mamma di me. Io non ho fretta di perdere 5 taglie o di fare la prova costume, ho 30 anni, i complessi sul fisico li ho superati almeno dieci anni fa».
Com’è stato passare dall’anonimato alla ribalta?
«Il rapporto con i fan è bello, allontano solo i cafoni. La vera difficoltà è che mi sono un po’ isolato dalla mia cerchia storica perché ho vissuto di più a Milano. Per un po’ non sono voluto tornare a Varese, mi ero reso conto di avere addosso alcune persone che fino a quel momento non mi avevano mai considerato... Alcuni miei amici hanno capito, altri no e li ho persi. Invece con la mia famiglia il rapporto è sempre ottimo. Da un anno e mezzo sono anche fidanzato, sono molto contento».
Come va il tuo rapporto con la cucina?
«Negli ultimi due anni la cucina è diventata un lavoro, quindi per forza di cose è stata meno creativa. Per questo, forse, era ora di tornare a scuola, per ritrovare la stessa passione che avevo a MasterChef».
Hai seguito l’ultimo MasterChef? Conosci la vincitrice Anna Zhang?
«Non ho guardato l’ultima stagione ma ho visto che ha vinto Anna: ci eravamo conosciuti una sera, avevamo fatto due chiacchiere in un locale. Da quello che ho visto, è davvero molto brava: elegante, bella mano».
Hai mantenuto rapporti con i giudici?
«Dopo il talent dovevo andare da Locatelli a Londra a fare uno stage, ma mi mancava il passaporto. Cannavacciuolo l’ho visto allo stadio. Barbieri l’ultima volta quando mi ha tagliato i capelli in piazza Duomo».
Hai mai paura di perdere la fama?
«Una parte di te non vuole che finisca, ma se vuoi vivere bene devi accettare che possa finire, altrimenti insegui gli altri. Io ho capito che non voglio essere una meteora: un passo alla volta, non ho fretta. Sto ancora costruendo la mia strada. Poi c’è questo stereotipo per cui se uno che esce da MasterChef non apre un ristorante è un cretino: invece non è così. Anzi. Sarei uno scellerato ad aprire un locale oggi, sull’onda della fama, per poi tenerlo aperto tre mesi perché non sono in grado... Non vorrei adesso responsabilità più grandi di me che mi porterebbero all’esaurimento nervoso. Ogni cosa a suo tempo».
Hai un sogno?
«Un giorno, condurre Sanremo».