La Stampa, 13 aprile 2025
Cristina D’Avena: "Io, fan dei travestimenti Le mie sigle dei cartoni elogio alla leggerezza"
«Oggi più che mai abbiamo bisogno di leggerezza, di calore e colore». Questa è la ricetta di Cristina D’Avena, che ha dato voce alle sigle di cartoni animati che continuano a segnare intere generazioni di giovani e meno giovani. Questa sera porterà i suoi successi sul palco del Torino Comics, a Lingotto Fiere.
Qual è il suo rapporto con il pubblico del Torino Comics?
«Io sono nata nel mondo dei fumetti, mi appassionano da sempre. Quando vengo invitata a questo tipo di manifestazioni vedo tantissimi ragazzi appassionati e molto preparati. Mi piacciono molto i cosplay, questo gioco di vestirsi come i personaggi dei cartoni animati, immedesimandosi in loro».
Come un paese dei balocchi?
«È evidente quanta gioia portano queste manifestazioni ai ragazzi. Per pochi giorni ci si tuffa in una bolla meravigliosa da cui non si vorrebbe mai uscire. E sono molto contenta di farne parte con i miei live».
Quanto conosce Torino?
«Ci vengo spesso per esibirmi. Torino ha un pubblico molto accogliente, così come la città ma non ho ancora avuto il tempo di visitarla».
Quali brani canterà questa sera?
«Ci sono brani che non possono proprio mancare come Occhi di gatto, Kiss me Licia, Mila e Shiro, Pollon e i Puffi. Ma mi piace anche interagire molto con il pubblico, quindi se arriva una richiesta ed abbiamo a disposizione la base, cerchiamo di soddisfarla».
A quali sigle è più legata?
«Sicuramente Kiss me Licia perché l’ho interpretata in carne e ossa e anche perché mi somiglia molto a livello caratteriale, come lei ho molta pazienza. E come lei ho avuto un papà geloso, quasi come il personaggio Marrabbio della serie tv».
Altri legami particolari?
«Insieme ai Puffi sono nata artisticamente, quindi sicuramente ci sono affezionata. E poi mi ha sempre intrigato la storia di queste tre sorelle in Occhi di gatto».
Oggi cosa la emoziona?
«Ho scritto la sigla per un cartone vecchio stampo, quelli che io amo, che va in onda su Cartoonito. Si chiama C’erano una volta gli oggetti e spiega ai bambini la storia di tanti oggetti che usiamo nella nostra vita quotidiana».
Dopo tanti anni di carriera, qual è la soddisfazione più grande?
«Il fatto che tutti cantano le mie sigle ancora oggi, compresi i miei colleghi. Come nel 2017, quando uscì un album doppio insieme a 40 artisti italiani fra cui Loredana Bertè, Elisa, Elodie e Patty Pravo».
Nel mondo di oggi i cartoni animati quanto sono importanti?
«Nella società di oggi abbiamo troppe cose a cui pensare, ma per stare dietro a tutto finiamo con il tralasciare qualcosa. Avremmo invece bisogno di liberare la mente e goderci la vita un pochino di più. Per questo penso che i bambini di oggi debbano recuperare un po’di fantasia, i cartoni animati in questo possono aiutare».