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 2025  aprile 12 Sabato calendario

Roma, cucine da incubo: un locale su due multato dal Nas. Dal pesce conservato in valigia agli allergeni non segnalati

Pesce conservato nelle valigie, alimenti non tracciati, scaduti o mal conservati. Ancora: allergeni non segnati, muffe alle pareti, filtri dell’aria non a norma e feci di animali nei magazzini. Sono le “cucine da incubo” di bar e ristoranti della Capitale: secondo l’ultimo report del Nas – Nucleo antisofisticazioni e sanità dei carabinieri- nei primi due mesi del 2025 un locale su due è risultato non a norma. Nello specifico su 3.318 controlli eseguiti, sono stati sanzionati 1.596 titolari per un totale di 2.756.985 euro di contravvenzioni notificate. Controlli e accertamenti che si sono allargati a macchia di leopardo in tutti i quadranti della città. Dalle zone della movida – Trastevere, Ponte Milvio, Testaccio- a quelle del centro- piazza Navona, Fontana di trevi- fino ai quartieri più periferici. Si tratta di ispezioni regolari agli esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande disposte anche in vista dei giorni di festa e delle prossime festività pasquali in cui sono attesi oltre 2 milioni di turisti in visita.

IRREGOLARI
Durante i controlli i militari hanno smantellato anche una rete del mercato nero del pesce. L’allarme era scattato alla dogana del Leonardo da Vinci quando un gruppo di stranieri di origini cinese è sbarcata con un carico sospetto. Gli investigatori del Nas li hanno seguiti fino al locale dove poi gli stranieri hanno scaricato i bagagli. Nelle valigie i carabinieri hanno trovato, e subito sequestrato, 80 chili di pesce che era stato importato dalla Cina e che era pronto per essere servito sulle tavole del ristorante romano. Senza alcun controllo e senza alcuna norma rispettata per la conservazione. L’indagine si è poi allargata e i militari hanno accertato che, con lo stesso sistema, il pesce veniva trasferito anche in altre regioni. Tra le irregolarità riscontrate ci sono anche le scarse condizioni igieniche dei laboratori dove sono stati trovati degli escrementi di topo mentre i servizi igienici venivano utilizzati come magazzini. Perciò carenze igienico-sanitarie e strutturali di ambienti adibiti alla preparazione e alla somministrazione dei pasti, spesso improvvisati. Dunque tra gennaio e marzo, durante gli accertamenti sono stati 1.449 i titolari segnalati all’autorità amministrativa e 71 quelli invece segnalati all’autorità giudiziaria.

LE DENUNCE
Ancora: particolare attenzione durante le ispezioni alla sicurezza alimentare e alla mancanza della segnalazione di allergeni. In questo caso, il Nas ha proceduto con il sequestro di oltre 16 mila chili di alimenti mal conservati per un valore (dei sequestri) di 38 4 mila euro. Controlli mirati e sempre più stringenti dopo i gravi episodi che si sono registrati nella Capitale. L’ultimo caso pochi giorni fa nel quartiere Pigneto in cui ha perso la vita Avarie Anne Tierney, la studentessa di 21 anni americana allergica alle arachidi che, dopo aver mangiato un panino, è andata in choc anafilattico. Per oltre mezz’ora i sanitari del 118 hanno tentato di rianimarla ma per la giovane straniera non c’è stato nulla da fare: la studentessa è morta in pochi minuti. Sul caso la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di inchiesta: l’ipotesi degli investigatori al momento è che la ragazza, a causa anche di eventuali difficoltà linguistiche, non avrebbe compreso gli allergeni presenti nel panino che aveva ordinato, diventati invece fatali. Non un caso isolato: lo scorso ottobre una turista di origini inglese di 14 anni, allergica anche lei alle arachidi, era stata colta da uno choc anafilattico dopo aver cenato insieme ai genitori in una pizzeria poco distante dalla Circonvallazione Gianicolense. Anche la 14enne era morta in pochi minuti nonostante i ripetuti tentativi di rianimazione. Infine a dicembre, la drammatica vicenda della bimba di 9 anni di Torre Maura, affetta da diverse allergie e morta dopo aver mangiato un piatto di gnocchi che aveva mangiato con la mamma in un ristorante. Durante le ispezioni sulla somministrazione degli alimenti, i militari hanno eseguito mirati controlli proprio sugli allergeni indicati e sulle etichettature procedendo, in caso di irregolarità, con il sequestro di cibi e bevande e la sanzione a carico del titolare.