Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  aprile 11 Venerdì calendario

Papa Francesco, perché ha indossato il poncho argentino? Il significato di quel capo di lana di alpaca usato dai campesinos (e dagli Inti Illimani)

Più che vistosa maglia della salute, i pantaloni comodi e le pantofole chiuse con la zip, a catturare l’attenzione di tutti è stato il poncho che il Papa ha indossato nel suo blitz in basilica, voluto per verificare lo stato dei lavori di restauro di due monumenti, previa sosta in preghiera davanti al sepolcro di Pio X, il suo predecessore che più di tutti combatté il modernismo. In molti si sono subito chiesti perché abbia scelto di abbigliarsi in quel modo bizzarro, con quell’eccentrico indumento di alpaca in stile andino, caratterizzato da righe orizzontali color nocciola e marrone su sfondo beige.
Sicuramente, il poncho è un regalo di uno dei tanti amici latinoamericani che, quando transitano a Roma, non mancano di  recapitare a Santa Marta sciarpe calde di fattura andina, contenitori per il mate e persino scatole di dolci (il dulce de leche) di cui va ghiotto.
La lana di alpaca è normalmente usata dai campesinos per confezionare indumenti pesanti, capaci di mantenere la temperatura corporea anche a basse temperature. In questo caso serviva a proteggere il Papa dagli spifferi e dalle correnti d’aria che avrebbero potuto rivelarsi rischiose per la sua salute. Il poncho – assai popolare durante gli anni della contestazione grazie al gruppo musicale degli Inti Illimani – non è escluso che possa ora avere una nuova iniezione di insperata pubblicità grazie a questo testimonial d’accezione.
Quando, in tarda mattinata, Bergoglio si è presentato a San Pietro per i turisti e i pellegrini, è stato un po’ uno shock vederlo abbigliato in quel modo, con quell’aria tanto dimessa; ma del resto, nessuno è ancora abituato a trovare il Papa in basilica privo della talare bianca e della papalina sul capo. Ad osservare il video circolato successivamente, ripreso da uno dei turisti presenti, sembrava un qualsiasi anziano infermo appena uscito di casa per una passeggiata. Il nonno della porta accanto.

In Vaticano si racconta che il pontefice abbia insistito con i suoi aiutanti per farsi portare in basilica, solo per qualche minuto, e così sia stato condotto a destinazione esattamente come si trovava nei suoi appartamenti, al secondo piano di Santa Marta. La talare bianca quando si trova in casa la usa pochissimo poichè gli ingombra i movimenti. Bergoglio sta facendo ancora tanta terapia per riabituare la muscolatura e le articolazioni a tornare come prima.
Ieri in basilica erano con lui l’infermiere onnipresente Massimiliano Strappetti e due gendarmi, anch’essi ormai una presenza costante sin dall’inizio della degenza papale all’ospedale: il capo della Gendarmeria, Gauzzi, e De Santis.
Non è la prima volta che Francesco indossa abiti contenenenti elementi andini. Era già accaduto durante il suo viaggio in Ecuador, nei primi anni del pontificato. A Quito, davanti a un milione e mezzo di fedeli, ha indossato un paramento liturgico in alpaca, cucito con i motivi di sette etnie indigene delle città di Cuenca, a testimonianza della multiculturalità del popolo andino al quale ha voluto rendere omaggio. Le tradizioni culturali di quella parte del mondo gli sono molto care, e lo ha dimostrato in diversi momenti, indossando copricapi durante i viaggi e persino una bisaccia di pelle portata a tracolla dai campesinos, piena di foglie di coca, necessarie per sopportare le vertiginose altitudini delle Ande.