ilfattoquotidiano.it, 10 aprile 2025
“Atleti, fate attenzione: un terzo degli integratori sportivi contiene sostanze proibite dalla Wada”: i risultati dello studio australiano
Un terzo degli integratori sportivi non certificati contiene sostanze proibite dalla WADA (l’Agenzia mondiale antidoping) e quindi considerate doping. “Se sei un atleta professionista (d’élite), fai attenzione”. Secondo un’indagine commissionata da Sport Integrity Australia e condotta da Human and Supplements Testing Australia, infatti, su 200 diversi tipi di prodotti testati – pensati “per bruciare i grassi, bruciare i muscoli o come pre–allenamento” – il 35% è “particolarmente rischioso”. Molte di queste sostanze vietate contenute negli integratori, inoltre, non sono riportate ed elencate su etichette e siti online: omissioni e dimenticanze che rendono il rischio di risultare positivi ancora più elevato. Dunque, c’è ben poco di cui fidarsi.
I risultati dell’indagine
“Un atleta che acquista online un prodotto non certificato ha una probabilità su tre che il prodotto contenga una sostanza proibita dalla Wada”. L’indagine è stata chiara: l’esposizione degli atleti a una possibile squalifica per doping non è mai stata così alta come negli ultimi anni. Su 200 integratori disponibili in Australia, circa 70 comporterebbero la sospensione (e la successiva squalifica). Per qualsiasi atleta di qualsiasi sport. “Questa indagine dimostra che il rischio di utilizzare un integratore sportivo non certificato rimane elevato”, è quanto si legge dal rapporto ufficiale della Sport Integrity Australia.
Nel concreto, come ci si è potuti accorgere di questo potenziale rischio? I ricercatori hanno scoperto che un prodotto venduto alla clientela con il nome di “costruttore muscolare” contiene bassi livelli di ostarina, un principio attivo utilizzato per aumentare forza e massa muscolare, che richiede necessariamente la prescrizione di un medico. Non solo: nello stesso prodotto sopracitato, sono state trovate tracce di 1,4-dimetil pentil ammina, farmaco vietato – alla vendita e alla distribuzione – in Australia. L’Australian Institute of Sport ha successivamente pubblicato una dichiarazione in cui afferma la propria posizione in merito: “Alcuni integratori e alimenti sportivi possono svolgere un ruolo piccolo ma prezioso in un piano (di nutrizione sportiva)”. E “l’uso di integratori e alimenti sportivi implica un equilibrio tra i potenziali benefici (il loro contributo a un piano nutrizionale sportivo basato sull’evidenza) e i potenziali rischi (ad esempio problemi di salute, violazioni delle norme antidoping, priorità sbagliate)”. Per la dottoressa Naomi Speers – responsabile di Sport Integrity Australia –, invece, “gli atleti devono comprendere che l’uso di integratori comporta sempre dei rischi”. A prescindere che siano certificati o meno.
Lista delle sostanze e dei metodi proibiti dalla WADA
Per la Wada una sostanza è proibita se soddisfa almeno due di queste tre criteri: se migliora o potenzia le prestazioni sportive, se rappresenta un rischio reale o potenziale per la salute dell’atleta o se viola lo spirito dello sport. Come ogni anno, l’Agenzia mondiale antidoping stila una lista cosiddetta “delle Sostanze e dei Metodi Proibiti WADA” che viene identificata come Standard Internazionale per individuare le sostanze e i metodi proibiti nello sport. L’ultima versione, in vigore dal prima gennaio 2025, è composta da ben 24 pagine che divide i casi in tre precise sezioni: sostanze e metodi vietati in qualsiasi momento, in gara e solo in alcuni sport.