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 2025  aprile 09 Mercoledì calendario

Soldati via dall’Est e disertata la Nato: Usa verso il disimpegno

Iniziano le prove generali di una Nato senza Stati Uniti. Domani e dopodomani, a Bruxelles, in due appuntamenti distinti, si riuniranno i ministri della Difesa dell’Alleanza atlantica. Ma non ci sarà Pete Hegseth, segretario alla Difesa degli Usa. Giovedì, nella sede Nato, si incontrerà la “coalizione dei volenterosi”. Finora questo formato si è riunito due volte, a Parigi e a Londra, e in nessuna occasione Washington ha inviato un proprio rappresentante. Ma questa volta la riunione si svolgerà all’interno delle strutture dell’Alleanza atlantica: è difficile ricordare un precedente in cui gli Stati Uniti abbiano così platealmente disertato un incontro ospitato ufficialmente dalla Nato.
Non sembra una coincidenza. Il giorno successivo, sempre a Bruxelles, si terrà la ventisettesima riunione del formato “Ramstein”, il gruppo di lavoro che coordina gli aiuti militari all’Ucraina. Anche in questo caso, l’incontro si svolgerà senza la presenza del segretario alla Difesa statunitense o di un suo delegato. Un precedente esiste: all’inizio del 2024, l’allora segretario Lloyd Austin non partecipò a causa di un ricovero d’urgenza. Ma secondo Defense News, venerdì mancheranno anche gli alti funzionari del Pentagono che hanno sempre guidato la delegazione statunitense.
A metà marzo, Donald Trump ha ventilato l’ipotesi di cedere agli europei la guida militare dell’Alleanza. Dal 1950 il ruolo di comandante supremo alleato in Europa (Saceur) è sempre stato ricoperto da un americano, oggi il generale Christopher Cavoli. Se il segretario generale, Mark Rutte, rappresenta l’apice politico dell’Alleanza, il Saceur è il vertice operativo-militare. Il fatto che Trump sia disposto a rinunciare a questo ruolo non è un segnale di poco conto. Il disimpegno americano dalle questioni della Difesa europea è ormai evidente. Il primo passo è già stato annunciato.
I soldati e le armi americane verranno ritirati da Jasionka, hub logistico nel Sudest della Polonia da cui transita la maggior parte degli aiuti militari destinati a Kiev. “Dopo tre anni a Jasionka, questa è un’opportunità per ridimensionare la nostra presenza” ha detto Christopher Donahue, comandante dell’esercito degli Stati Uniti per l’Europa e l’Africa. La difesa dell’aeroporto, attraverso cui è transitato il 95% dell’assistenza militare all’Ucraina, è passata sotto la protezione delle batterie Patriot tedesche.
Ma non basta. Secondo Nbc News alti funzionari del Pentagono stanno valutando il ritiro di diecimila soldati da Romania e Polonia. Le unità coinvolte fanno parte dei ventimila militari inviati da Biden nel 2022 per rafforzare il fianco est della Nato dopo l’invasione russa. Non è la prima volta che si parla di un ritiro dei soldati americani dall’Europa. Alla fine del suo primo mandato, nel luglio 2020, Trump annunciò il rientro in patria per circa dodicimila soldati americani di stanza in Germania. Il contingente si sarebbe ridotto da trentaseimila a ventiquattromila unità.
La decisione, giustificata con la necessità di riallineare la presenza americana in Europa, sarebbe dovuta entrare in vigore nel 2021, ma l’elezione di Joe Biden ne bloccò poi l’attuazione. Un ridimensionamento delle truppe in Europa non significa una riduzione della spesa militare americana.
Lunedì, durante una conferenza stampa con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Trump ha detto che il bilancio della Difesa sarà “vicino” al trilione di dollari, un aumento consistente rispetto agli 892 miliardi già approvati dal Congresso per quest’anno. I Repubblicani stanno pianificando un’ulteriore espansione di 150 miliardi. Su X, il segretario alla Difesa Pete Hegseth ha scritto che Trump sta “ricostruendo il nostro esercito, e in fretta”.
Per Washington c’è la necessità di creare una maggiore deterrenza nell’indo-pacifico in chiave anti-cinese. Servono armi diverse e molte più truppe di stanza nelle basi asiatiche.