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 2025  aprile 09 Mercoledì calendario

Cnel, Brunetta senza freni: si fa anche la dépendance

Vaglielo a dire a Tajani che alla Farnesina, tra guerre e dazi, vede i sorci verdi e poi mettici pure Matteo Salvini che non gli dà tregua. Renato Brunetta invece, in quell’oasi di pace di Villa Lubin, ha fatto bingo: dopo i fortunati addetti alla segreteria e i mille consulenti vari già reclutati alla sua corte, ora avrà a disposizione anche un consigliere diplomatico ma senza le rogne che affannano il ministro degli Esteri. E non è tutto: gode di un budget pressoché illimitato, tanto da aver trasformato il suo ultimo approdo in una fucina di idee ma più che altro in un cantiere: dopo aver rimesso a nuovo gli arredi e la facciata del Cnel, ora, cazzuola alla mano, è pronto a ristrutturare anche la dépendance di Casina Giustiniani. Tutto con gran dispendio di schei che Brunetta non disdegna: somma la pensione da professore universitario, il vitalizio di ex parlamentare e lo stipendio da presidente del Cnel che nel 2024 gli ha fruttato oltre 91 mila euro. E in futuro non potrà che andare meglio, come certifica la variazione di bilancio appena approvata, secondo cui le risorse per le retribuzioni degli organi di vertice nel 2025 passeranno da 850 mila euro a 1,2 milioni. Con il Nostro – va senza dire – a giganteggiare all’incasso.
Intanto l’anno scorso per le competenze del Presidente, dei due vicepresidenti e i 62 consiglieri (a cui spetta rispettivamente il 20 e il 10% delle spettanze di Brunetta) sono stati saldati assegni per un totale di “soli” 572.240 mila euro. Un po’ perché gli emolumenti sono stati reintrodotti ad anno già iniziato, un po’ perché 15 consiglieri hanno rinunciato ai loro compensi. Brunetta invece no: ha dunque percepito 91.367 euro e 51 centesimi che somma agli altri suoi redditi che il Cnel non pubblica perché, quanto a obblighi in fatto di dichiarazioni patrimoniali “il legislatore non ha considerato direttamente gli Organi costituzionali e di rilevanza costituzionale e i loro apparati. Pur nell’assenza di specifici riferimenti, tuttavia, è auspicabile un progressivo autonomo adeguamento…”.
Meno bizantina è invece la formula in cui il Bilancio 2025 chiarisce che la maggiore variazione si registrerà proprio sul capitolo che riguarda competenze fisse e continuative di Presidente &Co. “In sede di assestamento 2025 è stata adeguata la previsione del capitolo 105 sulla base di quanto impegnato nell’arco dei primi 6 mesi di consiliatura nel corso del 2024” si legge nel documento che fotografa l’impennata di 350 mila euro in un anno, da 850 mila a 1.200.000.
Altra voce in deciso aumento i canoni diversi da gas e luce per quali gli iniziali 250 mila euro schizzano a 490 mila euro mentre la digitalizzazione passa da 600 mila a 770 mila. Tra le maggiori necessità di revisione delle poste contabili figurano poi le esigenze connesse al “recupero architettonico ed artistico della Casina Giustiniani, immobile attiguo alla sede Cnel (…) destinato a sede del centro di ricerca, studi e formazione sul Lavoro e i saperi giovanili, sulla mobilità sostenibile e servizi pubblici locali”. Il conto qui sale da 300 mila a 1,3 milioni. Non basta. “Per consentire inoltre di realizzare un collegamento stabile con il ministero degli Esteri, l’organizzazione si avvarrà dell’ausilio qualificato di un Consigliere diplomatico. Tale figura sarà estremamente preziosa anche nel supportare il Cnel nella cura dei rapporti con le altre Organizzazioni, Organismi e Associazioni internazionali quali il Consiglio Economico Sociale delle Nazioni Unite, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro e le Istituzioni europee…”.
Il Cnel formato Brunetta: di tutto, di più.