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 2025  aprile 09 Mercoledì calendario

Dazi, ministri francesi contro la visita di Meloni a Trump: “A rischio l’unità Ue”. Tajani: “Non hanno capito lo spirito”

Il governo francese guarda “con ansia” alla visita negli Stati Uniti della premier Giorgia Meloni, che il 17 aprile vedrà Donald Trump alla Casa Bianca. Lo scrive il sito Politico rilanciando le dichiarazioni di due ministri di Parigi, secondo i quali la missione solitaria di Meloni può mettere in crisi l’unità europea nella strategia di risposta ai dazi imposti dal presidente Usa. “Il rischio c’è, è un rischio presente fin dall’inizio, perché sappiamo che Donald Trump ha una strategia abbastanza chiara e semplice: dividere gli europei. Di fronte a questo rischio dobbiamo essere uniti, perché l’Europa è forte solo se è unita”, ha detto il ministro dell’Industria Marc Ferracci alla radio France Inter, in risposta a una domanda sul pericolo che la premier italiana “giochi da sola” la partita. “Se cominciamo ad avere discussioni bilaterali, questa dinamica” di unità “che attualmente è presente finirà per spezzarsi“, avverte. Anche il ministro per gli Affari europei Benjamin Haddad, in risposta a una domanda sulla visita di Meloni durante un’intervista alla tv pubblica, ha sottolineato l’esigenza di unità tra i 27 Stati membri: “Se si va negli Stati Uniti divisi, si pensa di essere più forti che se si va tutti e 27, con 450 milioni di persone?”, ha chiesto retoricamente. “Vedremo cosa Meloni avrà da dire, ci possono essere discussioni, tuttavia, è nel nostro interesse collettivo avere una risposta unita e ferma, piuttosto che divisioni”, ha aggiunto.

Parole a cui da Roma gli esponenti di governo rispondono stizziti. Il primo è il ministro per gli Affari europei Tommaso Foti, di Fratelli d’Italia: “Vorrei rivolgere una domanda agli amici francesi, così preoccupati per l’incontro Meloni-Trump: come mai quando il presidente Macron si reca a Washington tutto sembra andare bene, mentre quando è la Meloni ad andare, invece no? Rispetto e reciprocità, cari amici francesi. Non ci sono nazioni di serie A e nazioni di serie B”, attacca. Poi arriva il commento, più sobrio ma altrettanto netto, del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Evidentemente non hanno capito lo spirito di questa missione, l’Unione europea è ben contenta che l’Italia vada a parlare per sostenere le posizioni europee. Mi pare che la Francia di missioni ne abbia fatte tante. Noi siamo l’Italia e lavoriamo nell’interesse dell’Unione europea”. A sostenere l’iniziativa italiana anche Manfred Weber, presidente del Partito popolare europeo, la famiglia politica di cui fa parte Forza Italia a Bruxelles: “Accolgo con favore tutti i tentativi di parlare con Trump. Meloni e Tajani pensano e lavorano nella prospettiva di difendere gli interessi dell’Europa. I leader populisti invece stanno svendendo i nostri interessi di europei”, dice alla conferenza stampa di presentazione del congresso del partito a Valencia. E alla domanda se tra i “populisti” sia incluso il leader leghista Matteo Salvini, il più trumpiano tra gli esponenti di governo italiani, risponde sibillino: “Ci sono tanti leader populisti in Europa”.

In patria, invece, l’opposizione critica la visita mettendola in relazione all’uscita di Trump sui Paesi che chiamano per “baciargli il culo” cercando un accordo (video): “Sconcertante è l’atteggiamento incerto e ossequioso di una presidente del Consiglio che invece di rendere più forte la risposta europea alla follia trumpiana, accetta di andare a Washington con il cappello in mano dopo che Donald Trump offende l’Italia e gli altri paesi europei. Gli interessi italiani si difendono schierandosi chiaramente con l’Europa nel costruire una risposta efficace all’imposizione dei dazi e non pietendo una carezza dopo essere stati umiliati”, affermano i capigruppo Pd di Camera e Senato Chiara Braga e Francesco Boccia e il capodelegazione al Parlamento europeo Nicola Zingaretti. Stesso concetto espresso dalla segretaria Pd Elly Schlein: “Lo stesso giorno in cui Giorgia Meloni annuncia trionfante che sarà ricevuta alla corte di Trump il 17 aprile, il presidente americano insulta con parole irripetibili chi propone un incontro. I sedicenti patrioti abbassano la testa ancora una volta ed espongono imprese e lavoratori a rischi enormi e a un crollo della nostra credibilità internazionale: l’Italia non può fare questa figura”, attacca. Mentre il presidente M5s Giuseppe Conte chiede alla premier “un sussulto di orgoglio a nome di tutta l’Italia”: “I baci di Biden in testa alla Meloni li abbiamo già visti, quindi niente più scambi di baci”, ironizza. “Sino a qui l’abbiamo vista esibire la bandiera del sovranismo, ma poi invece la realtà è della sudditanza rispetto all’Europa e a Washington. Confido che non se ne torni con grandi impegni di acquisto di armi americane e di gas americano”, provoca.