Avvenire, 9 aprile 2025
La Stella del “bush” che batté i pregiudizi
I giornalisti e scrittori Günter Wallraff e Fabrizio Gatti sono celebri per i loro reportage da infiltrati, il primo da finto turco nel mondo del lavoro in Germania, il secondo seguendo sotto copertura le rotte dell’immigrazione. Meno nota è una giovane intraprendente, Stella Maria Sarah Miles Franklin, che decenni prima ebbe la stessa intuizione. E da finta domestica documentò la vita grama delle donne di servizio nelle case altoborghesi dell’Australia dei primi del Novecento. Un Paese che è stato secondo solo alla vicina Nuova Zelanda nel concedere il voto alle donne, ma nel quale i pregiudizi di classe e di genere nella vita sociale erano ancora una montagna da scalare. Pane per i denti de L’indomabile e misteriosissima Miles Franklin, titolo del romanzo biografico (e/o, pagine 406, euro 22,00: traduzione di Alberto Bracci Testasecca) che Alexandra Lapierre ha tratto dalla vita di questa caleidoscopica cronista, scrittrice, e attivista della prima ora per i diritti delle donne. L’autrice francese – figlia di Dominique, l’autore di indimenticabili bestseller come La città della gioia – da tempo si dedica a figure storiche femminili: Belle Greene, Marija Zakrevskaja, Fanny Stevenson e Artemisia Gentileschi.
All’inizio della storia ritrae Miles (nome maschile di un avo, che le è stato dato alla nascita come ultimo, ma che diverrà il suo marchio) a vent’anni quando reduce da un inaspettato, ma effimero, successo con il suo primo romanzo – prova la strada del giornalismo d’inchiesta e della causa femminista. Sarà il trampolino di lancio verso l’America e una vita avventurosa che la porterà a lavorare come cavallerizza in un circo in Colorado, a partecipare a uno sciopero di operaie a Chicago e, infine, a partire per l’Europa allo scoppio della Grande guerra per prestare servizio come infermiera negli ospedali da campo, destino comune a tante giovani dell’epoca. Tutto nasce nel bush, la sconfinata boscaglia del Nuovo Galles del Sud. Stella-Miles è la maggiore di sette fratelli che vivono in una fattoria in crisi. Stillwater, si chiama, “acqua cheta”, tutto il contrario di lei. Un padre adorato, ma che non ne azzecca una, una madre discendente da una famiglia acculturata, ma che si è rassegnata ai ruoli femminili tradizionali, una sorella più piccola, bella e destinata al matrimonio e infine una maestra che incoraggia Stella nel suo talento per la scrittura, sono i principali attori dei primi capitoli. La giovane ama le sterminate praterie, i cavalli (cosa che le sarà utile in America) ed è piuttosto rude con i giovanotti che le corrono dietro. «Cosa diavolo ci trovano il lei? Mistero. È per la sfide che lancia, per le galoppate lungo i binari, tese a battere il treno in velocità? Suppongo che siano affascinati dalla sua audacia», dice Ma’ tra un’alzata di spalle e un’altra. Mistero e indomabilità sono i caratteri della ragazza che non accetta i ruoli costituiti della società vittoriana: le stanno stretti, perché lei sogna in grande per sé e per il suo Paese.
Il manoscritto di La mia brillante (?) carriera – ispirato alla sua vita familiare – per intercessione del celebre poeta del bush Henry Lawson viene pubblicato a Edimburgo, senza punto interrogativo, e diventa un successo in tutto l’Impero (in Italia è stato tradotto negli anni Ottanta dalla Sei e riproposto da Elliot nel 2014). Narra le vicende di una ragazza che rifiuta il matrimonio – in una scena dà addirittura una scudisciata in faccia al fidanzato – e si scontra con pregiudizi, ipocrisie e veti che colpiscono soprattutto il gentil sesso. Il racconto mette Stella-Miles in urto con il suo ambiente: poi, come spesso avviene, a successo raggiunto tutti si faranno vanto di essere i prototipi dei personaggi del romanzo. La nuova promessa letteraria viene invece ben accolta nella società di Sidney, dove conosce un altro celebre poeta del bush, Andrew Burton “Banjo” Paterson, con il quel c’è reciproca attrazione, ma che lei rifiuta, pentendosene. E soprattutto entra in contatto con le femministe riunite intorno a Rose Scott, circolo nel quale conosce la suffragetta Vida Goldstein. Molta gloria, pochi soldi, però. Il ritorno a casa è segnato dal secondo tentativo fallimentare di romanzo e dalla nuova impresa, il libro-inchiesta tratto dall’esperinza come domestica, Quand’ero Mary Ann, una schiava, con il quale ricomincia la trafila dei “grazie, non fa per noi” opposti dagli editori. Troppo caustico per le famiglie borghesi di Sidney, tutte casa e chiesa e valori predicati, ma non praticati. La Goldstein è interessata a pubblicarlo, ma la sua rivista fallisce. Il libro non esce, così come accaduto al seguito di La mia brillante carriera (al quale l’autrice aveva aggiunto un ironico quanto preveggente...va a rotoli) e con altri tre romanzi che la donna aveva nel frattempo scritto.
Alla fine Stella va negli Usa dove grazie a Vida Goldstein è accolta dalle attiviste per il suffragio e dalle sindacaliste. L’impatto è inizialmente devastante. Mentre è in viaggio per mare, San Francisco è distrutta dal terremoto del 18 aprile 1907. Ne scriverà il lungo reportage San Francisco quindici giorni dopo per il Sidney Morning Herald. Anche in America, però, la vita – in particolare per una letterata – non è facile. Riceve un perentorio rifiuto di raccomandarla a un editore da parte di Jack London, socialista e pur simpatizzante delle sue cause. Vive in condizioni di grande ristrettezza. Ma continua a scrivere sotto innumerevoli pseudonimi. Al ritorno in Australia nel 1929 pubblica numerosi romanzi di carattere storico con lo pseudonimo di Brent of Bin Bin. E nel 1936 riceve l’S.H. Prior Memorial Prize. È la consacrazione letteraria in patria. Tanto che a lei oggi è intitolato un premio celebre in tutto il Commonwealth.
Merito di Lapierre è quello di dare un ritratto vivido e simpatetico di un autrice poco nota in Europa. La biografa la segue in tutto il percorso esistenziale, quello post mortem (molto su di lei si è saputo negli anni Sessanta all’apertura del suo lascito). La narrazione si snoda come un serpente, a partire da un sogno misterioso che sarà svelato alla fine e che molto fa capire della personalità combattiva e allo stesso tempo combattuta di Stella.