Corriere della Sera, 8 aprile 2025
Intervista a Beatrice Luzzi
Non conta mai fino a dieci. E dice sempre quello che pensa.
«Non è una mia priorità essere compiacente, antica virtù femminile da cui mi sono emancipata. Sono una persona con un pensiero critico e indipendente, per questo mi hanno messo lì». Beatrice Luzzi, 54 anni, attrice e regista, è stata la più temuta protagonista in studio dell’ultimo Grande Fratello. Ogni suo commento scatenava l’inferno (o il paradiso).
Qualcuno la trova antipatica, lo saprà.
«Il mio compito era avere un’opinione e suscitarne altre, l’ho svolto a dovere».
Molti sono No-Bea dichiarati, basta leggere sui social.
«Divisiva lo sono sempre stata, però penso di aver detto cose di senso comune. Comunque non sono d’accordo, sul web ho una schiera di sostenitori che cresce, negli ultimi mesi ho guadagnato cinquemila follower. E i commenti social li leggo per dovere, rispondo solo se necessario».
Con Cesara Buonamici non vi siete prese granché.
«Quando nella scorsa edizione ero al GF come concorrente e subivo molestie psicologiche, lei non ha mai speso una buona parola. Non mi sopportava. Quest’anno non mi ha accolto con grande entusiasmo. E non l’ho mai sentita dalla mia parte».
Insomma non andrete a cena insieme.
«Direi di no».
E Signorini? Ogni tanto l’ha «pizzicata» anche lui.
«Alfonso è un personaggio a 360 gradi, dipende da come gli gira, dall’angolatura da cui si pone. Quando è in buona è in buona, quando è in cattiva è in cattiva».
Ha sassolini da togliere?
«No, parlo subito chiaro».
Con Stefania Orlando ha litigato in lungo e in largo.
«Sì, però in finale si è fatta le foto con me e mi ha estorto un aperitivo».
Ha scritto: «Sono fiera di me». Lo è sempre?
«No, certo. Lo sono di come ho affrontato il programma, restando leale a me stessa. Quando cado in situazioni di orgoglio o reazione istintiva non lo sono. Né quando ho messo il mio interesse davanti a quello comune».
Tutta d’un pezzo.
«Ho 54 anni, ho studiato per 30, lavoro da quando ne avevo 14, sono una donna strutturata, ho il coraggio e il dovere di espormi e questo a qualcuno fa paura».
Una debolezza l’avrà.
«Certo. Mmm... mi ci faccia pensare. I miei figli, li ho messi davanti a tutto. E le mie gambe: da quando a 17 anni mi sono rotta il ginocchio, che da allora è più debole, le sento fragili».
Oppure?
Ride. «Le pizzette. E le patatine fritte, ogni volta che vado al supermercato ne compro un pacchetto e me lo mangio tutto nel tragitto».
Agli esordi girò uno spot con Vittorio e Alessandro Gassman.
«Vittorio non lo incontrai di persona, invece lavorai con Alessandro. Ero imbarazzata ma orgogliosa, mi resi conto che quello era il mio mondo».
Un uomo affascinante.
«Non è il mio tipo. Non mi piacciono gli uomini molto alti. Li preferisco sul metro e 75-78, massimo uno e 80».
Che altro?
«Devono avere tanti capelli, possibilmente lunghi. Guardo anche la bocca. E le gambe forti, come due colonne. Da ragazzina ero pazza di Boy George. Oggi ammiro Bradley Cooper, anche se ha gli occhi chiari. Bello e figo, con carattere».
Fece una pubblicità pure con Michael Schumacher.
«Per la Fiat Multipla. Girammo a Maranello le scene senza di lui. Per otto ore in sottofondo si sentiva il rombo della sua Ferrari in pista. Alla fine si presentò sul set, fresco e profumato, come se avesse riposato. Mi chiese. “Di dove sei?”. “Di Roma”. “Sei romena?”. “No, romana”».
Le piacciono i bolidi?
«Sì, amo il rischio, sono spericolata, vorrei partecipare a un rally. Meno male che mi sono infortunata al ginocchio, altrimenti prima o poi mi sarei schiantata con il parapendio o con il paracadute».
La scelta più rischiosa?
«Quando lasciai la soap Vivere guadagnavo 12 milioni di lire al mese, ero super popolare, però quel ruolo mi stava consumando l’anima, aveva eroso la mia identità. Rivolevo la mia privacy, la mia libertà. E ho mollato. L’ho pagata cara, per rimettermi sul binario ci ho messo un po’».
Il flirt con Gerard Butler.
«L’ho incontrato nel 2004, al Festival di Ischia. Ci siamo piaciuti. Era scozzese, europeo, vivace, ironico, mi colpì. Mi cantò una canzone».
Sul set con Madonna.
«Fu divertente. Arrivai gli ultimi giorni, dovevamo girare delle scene su uno yacht, ma il mare di Sardegna diede il suo peggio, è finita che le riprese si fecero con la barca ormeggiata in porto. Allora ero al culmine della mia popolarità per Vivere, per strada tutti mi chiedevano l’autografo. A un certo punto Madonna, stupita, mi domandò a tu per tu: “Ma tu chi ca..o sei?”. Era molto sfacciata e diretta, io al confronto sono un peluche».
L’occasione persa.
«Nel 2001, quando mi offrirono un’altra fiction molto importante. Ma avrei dovuto lavorare di nuovo con un collega che non sopportavo. Rifiutai e persi il treno. Però alla fine ho fatto bene, ho accumulato esperienze in altri campi e sono più completa».
La rivincita?
«Con me stessa, perché sono riuscita a sopravvivere restando quella che sono, affrontando anche difficoltà economiche vere con due figli piccoli».
L’amore come va?
«Eh, quello non c’è, purtroppo. In questo momento nella mia vita non resta spazio. Ho due figli adolescenti, è sempre una fase delicata, richiedono attenzioni. Se dovessi lasciarmi andare alla passione avrebbe la meglio su tutto il resto, perché quando amo sono assoluta, cerco la congiunzione totale di due vite. Non posso, rimando».
E prima com’è andata?
«Di amore ne ho avuto tanto, tuttavia non gli ho mai dato una valenza primaria, sono un’idealista, ho più passioni sociali e civili».
Al «Grande Fratello» da concorrente ebbe una storia con il bidello Giuseppe Garibaldi.
«Con lui c’è stata decisamente una connessione ancestrale profonda, una magia che poi non si è integrata nella realtà».
Gli uomini di solito non apprezzano le donne volitive come lei.
«Gli uomini forti se ne tengono a distanza, quelli fragili ne sono molto attratti. Come combinazione è più facile, però meno duratura».
Ha criticato un certo modello di donna emerso nel reality di Canale 5.
«Perché è stata esaltata l’aggressività femminile come espressione di forza, libertà, autonomia. Invece è tale e quale a quella maschile. Le donne così prevaricanti e prepotenti sono altrettanto pericolose e da condannare».
Le «predatrici».
«Quello sono, tali e quali ai maschi, invece vengono assolte in quanto femmine. E io contesto questa difformità di giudizio. Ci vuole una riflessione di noi donne su questo. Pensiamo ai ragazzi inesperti che si trovano davanti queste ragazzine così prepotenti. Finora i più mi hanno contestato, tra qualche mese mi daranno ragione».
Per tre anni ha scritto le domande del quiz di Raiuno «L’Eredità».
«Un lavoro di fine intelletto, in pratica sondavo tutto lo scibile umano, domande e risposte passano tre fasi di verifica a livello accademico, anche le risposte sbagliate devono risultare credibili. Una faticaccia, facevo ricerche 12 ore al giorno».
Un suo talento.
«Ballare, ma con questo ginocchio non posso».
Una cosa in cui è negata.
«A disegnare. E a dire bugie. Non le accetto, le trovo una mancanza di libertà verso se stessi».
Ha mai detto «Ti amo» sapendo di mentire?
«Spesso, quando l’altra persona era molto innamorata e io no, mi dispiaceva ferirla. Però l’ho fatto solo per affetto».