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 2025  aprile 08 Martedì calendario

“Lupi primordiali riprodotti in laboratorio? Impossibile ricreare animali del passato”

«Non è vero niente, sono degli imbroglioni. Non lo dico io, ma il New Scientist nel commentare la notizia dei presunti lupi primordiali riprodotti in laboratorio dalla Colossal». Eppure Luigi Boitani, zoologo alla Sapienza Università di Roma e presidente della Large Carnivore Initiative for Europe, uno dei massimi esperti europei, la pensa esattamente allo stesso modo.
Dove sta l’imbroglio, professor Boitani?
«L’azienda americana ha trovato un filone che fa scena e attira grandi capitali, ma non si capisce cosa vogliano fare davvero. È vero che hanno raccolto una montagna di soldi (435 milioni di dollari, ndr), ma non è vero che sono sulla buona strada per ricreare animali del passato. E soprattutto: ammesso che riescano a riprodurre il mammut o la tigre della Tasmania, poi che ci facciamo? Li chiudiamo in uno zoo? Li liberiamo in ecosistemi completamente diversi ormai da quelli in cui vivevano?».
Ma saper maneggiare la genetica non potrebbe aiutare a salvare le specie odierne a rischio estinzione?
«Assolutamente sì. Ma in quel caso si lavora su specie che ancora ci sono, magari ridotte al lumicino. Temo però che interventi del genere non attirerebbero né l’attenzione dei media né gli investimenti di cui gode la Colossal, annunciando di volta in volta un passo verso il mammut o il lupo primordiale».
E veniamo proprio al canide estintosi 10mila anni fa: pelo bianco e un peso notevole, più di 60 chili…
«Ma non dovremo aspettare che crescano i tre cuccioli della Colossal… Lupi così ci sono già nelle regioni artiche. Io ci ho vissuto insieme per un mese nell’isola canadese di Ellesmere. Vivono in condizioni estreme e sono alti. grossi e bianchi. Hanno dimensioni molto grandi per diminuire il rapporto peso superficie corporea, che li aiuta con le basse temperature».
Ma nemmeno la tecnica utilizza è interessante dal punto di vista scientifico?
«La Colossal è certamente all’avanguardia nell’ingegneria genetica. Ma parliamo di tecniche di laboratorio ormai a disposizioni di tutti».
E allora perché dice che non sono sulla buona strada?
«Perché fare un topolino peloso è ben diverso dal ricreare un mammut. E comunque: cos’altro c’è dietro l’eventuale esibizione di capacità tecnica?».
Ma come era questo dire wolf? Lo dobbiamo immaginare più feroce di quelli attuali?
«Era un lupo e basta. Aveva certamente un patrimonio genetico diverso, era un po’ più grande e ‘bianchiccio’. Ma per il resto non grandi differenze. La vera differenza era nel contesto ecologico in cui è vissuto fino a 10mila anni fa».