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 2025  aprile 08 Martedì calendario

“9 giocattoli su 10 acquistati sulle piattaforme online sono pericolosi per la salute dei bambini”. L’allarme dei ricercatori: “I risultati dei test sono scioccanti e inaccettabili”

Sui siti di vendita on line troviamo ormai offerte di giocattoli per ogni esigenza. Vere tentazioni che, tra back Friday ricorrenti o in occasione della prossima Pasqua, quando si vuole regalare oltre le classiche uova anche un ricordino, diventano irresistibili. Ma non tutto è oro ciò che luccica. Una recente indagine condotta dalla British Toy and Hobby Association (BTHA) ha scoperto infatti che quasi 9 giocattoli su 10 acquistati tramite i principali rivenditori online mettono a rischio la salute dei bambini. Come riportato dal DailyMail, il gruppo che rappresenta i produttori di giocattoli britannici ha definito i risultati “inaccettabili” e “scioccanti” e ha invitato il governo ad adottare misure urgenti.
Cosa hanno scoperto
L’indagine della BTHA ha valutato i giocattoli venduti tramite AliExpress, Amazon, eBay e Wish, nonché altri sette popolari mercati online: Etsy, Groupon, Joom, OnBuy, Shein, Temu e TikTok. I test sui 75 prodotti hanno rilevato che l’86% non era conforme ai requisiti di sicurezza previsti dalla legge britannica per i giocattoli per bambini. Ecco alcuni esempi più allarmanti. Un’auto-telefono-coniglio di Temu potrebbe rischiare di danneggiare l’udito, poiché i rumori che emette superano il limite consentito per i giocattoli, hanno affermato. In più, conteneva piccole parti che potevano essere ingerite dai bambini piccoli, soprattutto perché l’articolo era pubblicizzato per bambini di età inferiore ai tre anni. Nove giocattoli non rispettavano i requisiti di legge sulla lunghezza del cavo per ridurre il rischio che i bambini restino impigliati e strangolati. E ancora, tutti i prodotti testati su Etsy, Joom, OnBuy e Shein sono stati considerati non sicuri. Anche uno su cinque dei giocattoli di Temu e TikTok è stato classificato come illegale, ha affermato BTHA. Ciò è dovuto al fatto che non hanno rispettato i requisiti dei giocattoli, come l’assenza dei marchi di conformità, rendendo il prodotto “non sicuro“. Nel complesso, solo il 7% di tutti i prodotti è stato ritenuto conforme. La questione di fondo è che, a differenza dei modelli di vendita al dettaglio tradizionali, i mercati online non sono legalmente responsabili della sicurezza dei prodotti venduti dai loro venditori terzi.
La denuncia dell’industria europea
Il FattoQuotidiano.it ha contattato l’Assogiocattoli, Associazione Italiana che rappresenta con circa 200 iscritti la quasi totalità delle imprese che operano nei settori giochi e giocattoli, prodotti di prima infanzia, per avere ulteriori approfondimenti. L’Associazione ha rilanciato la ricerca britannica attraverso il comunicato della Toy Industries of Europe (TIE), l’organismo che raggruppa a livello europeo le associazioni del settore dei giocattoli, dove si dichiara che almeno 6 delle piattaforme in cui si vendono questi prodotti hanno firmato l’EU Product Safety Pledge, un impegno volontario per fermare la vendita di prodotti non sicuri sulle loro piattaforme. La TIE ha inoltre chiarito che “Questo esercizio di shopping si è concentrato esclusivamente su giocattoli senza marchio e con marchi sconosciuti venduti da venditori terzi attraverso i mercati online. Non sono stati acquistati giocattoli di marca, quindi i risultati non riflettono la sicurezza di tutti i giocattoli disponibili su queste piattaforme”.
Magneti pericolosi e boro nei giocattoli
Ma ci sono altre criticità che riguardano questi giocattoli, evidenziati ancora dalla TIE. Per esempio:
    possono rompersi troppo facilmente in piccole parti e causare il soffocamento del bambino;
    presenza di magneti che possono perforare l’intestino di un bambino se ne vengono ingeriti almeno due;
    tavola da disegno elettronica con batterie a bottone facilmente accessibili che possono causare gravi lesioni o morte se ingerite;
    prodotti tipo “Slime” contengono livelli di boro oltre 13 volte superiori al limite legale. Il boro è una sostanza chimica collegata a problemi di salute riproduttiva.
“I giocattoli non sicuri provenienti da venditori che ignorano le norme dell’UE continueranno a inondare l’Unione europea – ha affermato Catherine Van Reeth, Direttore Generale del TIE – a meno che ai mercati online non venga attribuita una maggiore responsabilità per la sicurezza dei giocattoli venduti sulla loro piattaforma, responsabilità che nell’UE non spetta a nessun altro”.
Le contromisure proposte
Secondo la TIE, per affrontare quindi la questione della sicurezza dei giocattoli venduti on line, bisognerebbe, in sintesi, agire sui seguenti fronti:
    L’UE deve fare in modo che le piattaforme online siano riconosciute come operatori economici, in modo da poter essere legalmente responsabili dei giocattoli di cui facilitano la vendita, se non esiste un operatore economico nell’UE che si assuma tale responsabilità.
    Accelerare la revisione del Codice doganale dell’UE, dove il concetto di “importatore presunto” farà in modo che ci sia sempre qualcuno nell’UE responsabile delle importazioni dai Paesi terzi.
 Migliorare gli obiettivi e investire di più nella sorveglianza e nell’applicazione delle norme. Tuttavia, senza un soggetto chiaro a cui attribuire la responsabilità, l’applicazione delle norme rimane priva di significato.
Garantire un’applicazione solida e rapida della legge sui servizi digitali (DSA), che introduce elementi importanti, in particolare la responsabilità delle piattaforme online di verificare tutte le informazioni fornite ai sensi delle disposizioni sulla “tracciabilità dei commercianti” prima di consentire l’accesso del commerciante ai loro servizi e sospendere, di conseguenza, i commercianti che forniscano informazioni inesatte o incomplete.