ilfattoquotidiano.it, 8 aprile 2025
La Commissione Ue richiama l’Italia e il Trentino: “Rispettare le direttive in materia di tutela degli orsi”
Intervenire per tutelare la specie degli orsi bruni e anche la sicurezza delle persone. Arriva dalla Commissione europea un richiamo al Trentino e all’Italia perché rispettino le norme, molto stringenti, per la salvaguardia degli animali che sono stati oggetto di iniziative estreme, compresa la loro soppressione, perché costituirebbero un pericolo per gli esseri umani. La Commissaria europea all’Ambiente, Jessika Roswall, ha risposto a una lettera dell’eurodeputata Cristina Guarda, del gruppo Verdi/Ale, che aveva denunciato il trattamento riservato dalla Provincia autonoma.
La commissaria svedese fa riferimento alla cattiva applicazione dell’articolo 12 della direttiva Habitat. In base a tale norma, scrive, “gli Stati membri adottano i provvedimenti necessari atti ad istituire un regime di rigorosa tutela delle specie animali nella loro area di ripartizione naturale, con il divieto di qualsiasi forma di cattura o uccisione deliberata di esemplare di tale specie nell’ambiente naturale”. Poi ricorda che gli Stati possono concedere deroghe e autorizzare, in determinate circostanze specifiche, la cattura o l’abbattimento di esemplari di specie protette “qualora non esista un’alternativa soddisfacente e la deroga non pregiudichi lo stato di conservazione soddisfacente della popolazione interessata, nell’interesse della pubblica sicurezza e per prevenire gravi danni in particolare alle culture, al bestiame e ad altri tipi di beni”. L’Italia ha recepito le disposizioni della direttiva Habitat e ha elaborato il Pacobace, il Piano di azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali. La decisione tra abbattimento o cattura deve anche tener conto di un documento specifico elaborato dalla Commissione sulla prevenzione dei comportamenti problematici degli orsi e su come affrontare le potenziali sfide poste alla coesistenza con l’uomo.
“La risposta – commenta l’eurodeputata Cristina Guarda – conferma quanto da tempo denunciamo: le autorità italiane, e in particolare la Provincia Autonoma di Trento, devono adottare misure preventive e proattive per garantire la tutela dell’orso bruno, una specie rigorosamente protetta, e la coabitazione sicura con gli esseri umani”, come indicato nel documento “Definire, prevenire e rispondere ai comportamenti problematici degli orsi in Europa”. “Non ci sono più scuse: le autorità italiane dispongono delle informazioni necessarie per agire in conformità con la Direttiva Habitat”. Inoltre, una denuncia presentata dalla Lega Anti Vivisezione (LAV) sul mancato recepimento dell’Articolo 12 della Direttiva Habitat da parte della Provincia di Trento è attualmente in fase di valutazione da parte della Commissione. “La Commissaria Roswall conferma che l’Europa sta monitorando da vicino la situazione. Chiediamo con forza che la Provincia di Trento metta in atto misure concrete, come l’educazione dei cittadini alla gestione degli incontri e la rimozione delle fonti alimentari antropiche”.