Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  aprile 08 Martedì calendario

Il mistero della tiara scomparsa e mai più ritrovata

I gioielli delle famiglie reali di tutto il mondo sono dei simboli. Poco importa che si tratti dei preziosi custoditi negli scrigni privati o di quelli provenienti dai caveau della Corona. Questi pezzi unici e di inestimabile valore rappresentano dei veri e propri frammenti sia della vita personale di chi ha avuto il privilegio di indossarli, sia della Storia della nazione. In tal senso non vi è alcuna distinzione tra l’individuo e l’istituzione monarchica. Potremmo dire perfino che l’identità di un Paese, del suo popolo e dei suoi regnanti sia legata a questi gioielli, vi si rifletta, sia quasi fusa in essi. Di conseguenza perderne uno non reca soltanto un danno economico, ma anche un colpo emotivo. Proprio quel che accadde con il furto della tiara della regina Maud di Norvegia: un mistero che da trent’anni aspetta di essere risolto.
Maud del Galles: una vita tranquilla
La principessa Maud del Galles (1869-1938) era la figlia del principe del Galles Edoardo (futuro Edoardo VII) e di Alessandra di Danimarca. Per parte di padre, dunque, era la nipote della regina Vittoria, mentre sua zia materna era Maria Fёdorovna, ovvero la madre di Nicola II, ultimo zar di Russia. Maud era anche la sorella di Giorgio V, cioè il nonno paterno della regina Elisabetta. Il 22 luglio 1896, nella cappella privata di Buckingham Palace, sposò un cugino, il principe Carlo di Danimarca (1872-1957), secondogenito del Re Federico VIII.
Nel 1905, con la dissoluzione del regno di Norvegia e Svezia (in realtà questa espressione, pur usata e accettata, non sarebbe del tutto corretta, perché i regni rimanevano due, quello norvegese e quello svedese, ma condividevano la monarchia regnante, cioè quella di Svezia, il casato Bernadotte) al principe Carlo di Danimarca venne offerta la corona di Norvegia (non venne preso in considerazione il fratello maggiore, il futuro Cristiano X, in quanto già erede al trono di Danimarca). Questi accettò e, il 18 novembre 1905, salì al trono di Norvegia con il nome di Haakon VII. Suo figlio, l’erede al trono Alexander (nato nel 1903), divenne Olav, mentre Maud decise di mantenere il suo nome di battesimo. L’incoronazione ebbe luogo il 22 giugno 1906 nella Cattedrale di Trondheim.
La regina Maud, pur fortemente legata alla sua madrepatria (non si sentì mai davvero una norvegese e continuò a recarsi spesso in Gran Bretagna anche dopo l’ascesa al trono), si adattò molto bene sia al nuovo ruolo, sia allo stile di vita nel nuovo Paese. Inoltre aveva un carattere molto determinato e altrettanto riservato: questo le consentì persino di avere un certo ascendente politico su Haakon, ma di esercitarlo con discrezione, evitando di diventare un bersaglio per quanti non avrebbero mai accettato di buon grado l’intromissione di una sovrana consorte nelle questioni nazionali.
Fu una Regina intelligente, illuminata, raffinata, si impegnò in diversi progetti filantropici e fu forse una delle prime Regina moderne a occuparsi della protezione degli animali. La sua ultima uscita pubblica avvenne a Londra, nel maggio 1937, per l’incoronazione del nipote Giorgio VI, ovvero il padre della regina Elisabetta. Nell’ottobre 1938 Maud, ormai malata di cancro, tornò di nuovo nella capitale britannica, dove venne sottoposta a un’operazione all’addome. Il 20 novembre 1938 morì d’infarto.
La tiara di perle e diamanti
La regina Maud viene ricordata ancora oggi per la sua eleganza. Meglio ancora, per lei l’eleganza era quasi un dovere, poiché considerava abiti e gioielli gli emblemi del suo status. Quando Maud sposò il futuro Haakon VII, riporta il sito Royal Central, i suoi genitori le regalarono una splendida tiara in stile Art Nouveau, d’oro bianco e platino, tempestata di perle e diamanti, passata alla Storia con il nome di “Queen Maud’s Pearl Tiara”. Nessuno sa quale gioielliere la realizzò. Tatler sostiene che potrebbe essere stata opera di Carrington and Co, forse addirittura creata in tempo perché Maud potesse indossarla il giorno delle sue nozze. In ogni caso era una delle tiare preferite della Regina, che la sfoggiava molto spesso.
A quanto sembra, poi, Maud portò con sé buona parte dei suoi gioielli, compresa la tiara di perle e diamanti, per il suo ultimo soggiorno a Londra, nel 1938. Le spoglie della defunta Regina tornarono in Norvegia a bordo della nave della Marina britannica Royal Oak, partita da Portsmouth, mentre i preziosi, per motivi non meglio specificati, sarebbero rimasti custoditi nel Castello di Windsor. Fu una fortuna: il 9 aprile 1940 la Norvegia venne occupata dai nazisti e il governo mandato in esilio. Data la situazione Re Haakon avrebbe preferito lasciare i gioielli della moglie in Gran Bretagna, dove riteneva che fossero più al sicuro.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, stranamente, la famiglia reale norvegese non avrebbe chiesto la restituzione della tiara e degli altri monili, riscoperti dallo staff di Buckingham Palace durante i preparativi per l’incoronazione della regina Elisabetta, nel 1953. La royal family britannica li avrebbe restituiti ai legittimi proprietari in occasione dell’arrivo a Londra del principe Olav (figlio di Maud) e della moglie Märtha, invitati alla cerimonia del 2 giugno 1953. La principessa norvegese, però, non fece in tempo a indossare la tiara, poiché morì di cancro il 5 aprile 1954. Al contrario la regina Sonja, consorte dell’attuale Re Harald V (ovvero il nipote di Haakon VII e di Maud), ha sfoggiato diverse volte lo splendido gioiello di perle e diamanti appartenuto alla sovrana Maud, benché non sembra che fosse tra i suoi preferiti.
Il furto
Nel febbraio 1995 accadde un episodio che avrebbe segnato per sempre la Corona norvegese. La famiglia reale inviò la tiara alla sede londinese di Garrard, a Regent Street, per farla riparare e ripulire. Tre ladri riuscirono a introdursi nella gioielleria e a rubare il diadema insieme ad altri preziosi che non appartenevano ai reali norvegesi. Stando alle ricostruzioni, riportate da Royal Central, uno dei banditi indossava una divisa da poliziotto e sarebbe riuscito a immobilizzare due uomini della sicurezza. Ben presto l’edificio venne circondato da 70 agenti, un assedio durato 5 ore, ma i ladri sarebbero riusciti a fuggire su una Volvo blu, poi abbandonata in Farringdon Road.
Le indagini durarono molti anni, ma non portarono a nulla. Nessun sospetto, nessuna vera traccia, nessun indizio utile. Dettaglio importante: i ladri trafugarono la tiara, valutata dalla polizia 200mila sterline nel 1995, poco dopo la fine del lavoro di riparazione. Questo potrebbe far pensare che, in qualche modo, fossero a conoscenza dello stato del restauro e avessero deciso di attendere che il gioiello fosse pronto prima di entrare in azione. Oppure potrebbe trattarsi di una semplice coincidenza. La polizia, però, non trovò prove a sostegno di nessuna di queste teorie.
Una nuova tiara
La famiglia reale norvegese e Garrard rimasero scioccati dall’accaduto. La tiara, per fortuna, era assicurata, così i reali chiesero alla gioielleria, della quale continuarono a essere clienti affezionati, di realizzarne una copia con pietre vere. Questa nuova tiara può essere indossata in due versioni: quella originale e quella più piccola, ricavata rimuovendo la parte centrale e unendo le due laterali. La regina Sonja fu la prima reale norvegese a portarla, nella versione che tutti conosciamo grazie alle immagini di Maud del Galles, in occasione di una visita di Stato dei reali alla corte danese, nell’aprile 1996.
Invece la versione più leggera venne scelta, ricorda ancora Royal Central, dalla principessa Martha Louise per il suo primo matrimonio, nel 2002 e per le nozze della principessa Madeleine di Svezia nel 2013 e dalla principessa Mette Marit per il royal wedding della principessa ereditaria di Svezia Victoria, nel 2010. Il furto della tiara della regina Maud, però, ebbe una conseguenza importante: la Corona di Norvegia prese la drastica decisione di non prestare più i preziosi della famiglia neppure per le mostre organizzate dai musei. Dal 1995, poi, i gioielli sono custoditi con la massima attenzione, al punto da essere diventati “alcuni tra i più protetti in Europa”, ha scritto Royal Central.
Nessuno sa dove si trovi, oggi, la tiara della regina Maud. Possiamo ipotizzare che dopo il furto sia stata venduta in segreto e ora faccia parte della collezione di un privato, oppure che le sue gemme siano state acquistate singolarmente.
L’impressione è che questo mistero non verrà mai svelato soprattutto perché considerato irrisolvibile. Tuttavia in passato ci sono stati casi di oggetti preziosi trafugati e poi ritrovati, magari dopo molti anni. Chissà che questa non possa essere anche la sorte della tiara tanto amata dalla regina Maud.