ilmessaggero.it, 5 aprile 2025
Terre rare, il Kazakistan scopre un giacimento immenso (e per l’Ue è un’ottima notizia)
Il Kazakistan ha annunciato la scoperta del più grande giacimento nazionale di terre rare, situato nella regione centrale di Karaganda e contenente circa un milione di tonnellate di questi elementi strategici. La scoperta potrebbe ridefinire il ruolo del Paese nell’arena globale dei materiali critici per la transizione energetica. «Al momento, si tratta del più grande giacimento di terre rare mai scoperto in Kazakistan», ha dichiarato un portavoce del Ministero dell’Industria all’AFP. Il giacimento, chiamato “Nuovo Kazakistan”, contiene elementi come cerio, lantanio, neodimio e ittrio, utilizzati in settori ad alta tecnologia, dalle turbine eoliche ai veicoli elettrici.
Secondo le autorità kazake, ulteriori studi potrebbero portare la stima complessiva delle risorse fino a oltre 20 milioni di tonnellate, una quantità che potrebbe posizionare il Kazakistan tra i principali Paesi al mondo per riserve di terre rare.
L’annuncio arriva alla vigilia del primo vertice UE-Asia Centrale in programma in Uzbekistan, a cui parteciperanno i leader delle cinque repubbliche centroasiatiche insieme alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e al presidente del Consiglio europeo Antonio Costa.
Europa molto interessata
L’Unione Europea, che punta alla neutralità carbonica entro il 2050, guarda con crescente interesse alle risorse naturali dell’Asia Centrale per ridurre la propria dipendenza da fornitori dominanti come Cina e Russia.
Tuttavia, il Kazakistan, ex repubblica sovietica, non dispone ancora della tecnologia necessaria per estrarre e raffinare le terre rare, e sta quindi cercando partnership estere per attrarre investimenti e know-how.
Il presidente kazako Kassym-Jomart Tokaiev aveva già sottolineato, durante una visita a Parigi nel novembre 2024, che il Paese produce 19 delle 34 materie prime critiche per l’economia europea, aprendo alla possibilità di diventare un partner chiave per l’industria europea e francese.